Allarme incendi in alto lago
Volontari in rivolta: «Troppi pericoli»

Un uomo è precipitato per 20 metri durante un intervento ma se l’è cavata con qualche contusione. Il caposquadra ha ordinato la ritirata. In Valle Albano terzo giorno di fiamme: si aspetta la pioggia

Impegnati per il terzo giorno consecutivo in alta Valle Albano per l’ennesimo devastante incendio – quasi duecento ettari di pascolo andati in fumo – i volontari della squadra antincendio della Comunità montana sono rientrati nella mattinata di ieri per ordine del responsabile, Mauro Caligari.

Un ordine che sembrare clamoroso, ma che alla luce di quanto accaduto non lo è affatto. Uno dei ragazzi impegnati da ore nelle operazioni di spegnimento ha rischiato di rimetterci la vita: ha fatto un volo di oltre venti metri, lasciando col fiato sospeso i venti colleghi impegnati nelle vicinanze. Il volontario è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Gravedona, dove per fortuna non gli è stato riscontrato alcun trauma grave.

Ma l’episodio ha lasciato il segno: «Dinanzi a rischi del genere, ci si chiede inevitabilmente se ha senso continuare – afferma Caligari – . Abbiamo visto il nostro amico precipitare e non c’è stato nemmeno il tempo di guardarci in faccia. Per fortuna se l’è cavata, ma è un episodio che non può passare inosservato».

La decisione

«Mi sono recato anch’io in ospedale per apprendere delle sue condizioni, poi ho fatto rientrare i miei uomini. Non ha più senso rischiare la vita per contrastare incendi che altri appiccano comunque. Non è così che si risolve il problema». Intanto si aspettano le piogge per fare rientrare l’emergenza.

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