Commemorazione dei gerarchi: fiori e due minuti di silenzio a Dongo

Contestazione di Anpi e organizzazioni sindacali. Un centinaio di persone a Giulino di Mezzegra, davanti a Villa Belmonte

Una commemorazione sobria, come aveva annunciato il responsabile regionale della Fiamma Tricolore Giampiero Castelli, quella dei gerarchi fucilati il 28 aprile 1945 contro la ringhiera del molo. Sono arrivati solo quattro esponenti dell’associazione “Nicollini”, guidati dal presidente, Primo Turchetti, che hanno posato una corona sulla stessa ringhiera di 78 anni fa, ancora bucherellata dai proiettili di mitra sparati dal plotone di esecuzione, e hanno sostato due minuti in silenzioso raccoglimento.

La cerimonia è finita lì, mentre al di là del corposo cordone di polizia, quasi presi in contropiede, i numerosi presenti - sventolando bandiere dell’Anpi e delle organizzazioni sindacali - hanno iniziato a far baccano e a intonare slogan ed epiteti contro l’azione che si svolgeva a valle della strada statale. Più corposa la presenza a Giulino di Mezzegra, davanti a Villa Belmonte, dove furono fucilati Benito Mussolini e Claretta Petacci, con il consueto presente e il saluto romano.

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