I due giovani morti a Lugano
«Uccisi dai servizi russi»

Per la Procura svizzera nessun guasto sulla Bmw dei ragazzi russi finiti nel Ceresio a Castagnola, a ma i familiari dei giovani chiedono una super perizia «Hanno pagato per rivalità legate a interessi economici»

Pare proprio destinato ad assumere i contorni del “giallo internazionale” - con tanto di annessa spy story - l’incidente che lo scorso 24 novembre a Castagnola - alle porte di Lugano - è costato la vita a due giovani rampolli russi, Azer Jagubov, 23 anni e Diana Lebedeva, 19 anni, il primo nipote del Capo del dipartimento legale del Governo Federale Subhi Shihlinskij, la ragazza nipote dell’oligarca russo Platon Lebedev, ex imprenditore russo della società petrolifera Yukos.

La coppia - Diana Lebedeva era conosciuta come la “Lady D” russa - stava rientrando alle prime luci dell’alba nella ricca cittadina ticinese dal valico di Gandria, dopo aver - con ogni probabilità - trascorso la serata nel Porlezzese.

La Procura di Lugano di recente ha consegnato la perizia tecnica disposta dal sostituto procuratore generale Antonio Perugini sul potente Suv Bmw finito nelle gelide acque del Ceresio dopo un volo di 10 metri. Perizia che - secondo quanto annunciato da TeleTicino - dimostrerebbe come la Bmw fosse “in perfette condizioni”.

I dettagli su La Provincia in edicola mercoledì 27 luglio

© RIPRODUZIONE RISERVATA