I tesori del Fai, un successo
nel Comasco 9mila visitatori

Tantissime persone nei vari luoghi aperti nel fine settimana, in particolare nelle ville sul lago

Le “Giornate Fai di Primavera” - che hanno tagliato quest’anno il nastro delle venticinque edizioni (congratulazioni e auguri sono giunti da ogni dove) - non hanno mancato di riservare piacevoli sorprese nel Comasco, nonostante ieri il sole, al netto del cambio dell’ora, abbia fatto capolino sono in tarda mattinata.

Così alla fine di questa due giorni - sempre piacevole - sono stati 9 mila i visitatori che, con un semplice gesto (una donazione), hanno risposto “presente” alla chiamata del Fai nei 7 beni aperti per l’occasione e nei 3 (due in particolar modo) che invece possono essere ammirati tutto l’anno, ovvero Villa del Balbianello a Lenno di Tremezzo, la Torre del Barbarossa a Spurano di Ossuccio e Villa Fogazzaro Roi a Oria Valsolda.

È stato - su questo non c’è dubbio alcuno - un segnale importante di vicinanza e legame con il territorio. Non è tutto perché la sontuosa Villa Pliniana (gestita dall’Hotel Il Sereno) ha superato quota 2.000 presenze. Un colpo d’occhio e un dato importante, tanto che ieri - sui social network - si parlava di oltre un’ora d’attesa per accedere alla dimora di Torno. La sensazione che si coglieva ieri pomeriggio osservando i gruppi (da 20 visitatori) salire le ampie scalinate del Grand Hotel Tremezzo

. Non sono mancati, nei vari beni aperti al pubblico, i turisti, segno che la stagione è iniziata sotto i migliori auspici. Citazione doverosa anche per le due dimore di Erba, Villa Amalia e VIlla Ceriani Bressi a Crevenna, entrambe molto suggestive. Curiosità anche per la visita al borgo di San Paolo a Cantù, “luogo di grande prestigio culturale”. Appuntamento ora al 2018.

© RIPRODUZIONE RISERVATA