Il Covid entra da Anffas e Rosa Blu
Contagiati più di 30 dipendenti su 80

Grandol: situazione difficile nelle due strutture del territorio che si occupano di disabili. Il direttore Bottazzi: «Casi ancora sotto controllo»

Preservate per nove mesi dagli attacchi del Covid, le Rsa Anffas e Rosa Blu, le sue strutture per disabili di Grandola, sono ora in emergenza per la diffusione del virus. Parecchi ospiti risultano contagiati e anche fra il personale più di 30 dipendenti sugli 80 complessivi sono assenti dal lavoro perché risultati positivi al tampone.

La situazione di criticità viene confermata dal direttore delle due strutture, Massimo Bottazzi, che tuttavia rifugge la parola dramma: «Quando il virus entra in una struttura come la nostra, dove ospiti e operatori sono per forza di cose a stretto contatto ogni giorno, i rischi di epidemia sono altissimi. Per adesso, in ogni caso, la situazione è ancora gestibile: abbiamo un 30/40% di operatori a casa perché positivi e per coloro che lavorano, ovviamente, sono d’obbligo gli straordinari e li ringraziamo per lo sforzo che stanno sostenendo. Fra gli ospiti, solo due della rsd, dove l’età media è decisamente più alta rispetto alla Rosa Blu, si trovano in ospedale, mentre gli altri, al pari degli operatori, sono per lo più asintomatici o solo lievemente colpiti . Occorre stare all’erta – prosegue Bottazzi – ma per il momento mi sento di rassicurare le famiglie: la situazione, come ripeto, è comunque sotto controllo».

L’emergenza sanitaria ha comunque imposto un incremento di spese a cui l’Anffas, come già fatto per il progetto della Rosa Blu, sta cercando di ovviare chiedendo l’aiuto del territorio: «Abbiamo lanciato una campagna della raccolta mattoni – riferisce ancora Bottazzi – L’ingente necessità, a partire dalla primavera scorsa, di mascherine, camici e altri dispositivi ha comportato un aumento delle spese che neanche ci immaginavamo. Come già in passato, tuttavia, la risposta della popolazione è puntuale e confortante». (Gianpiero Riva)

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