Il giudice e la “sua” Nesso
«Ho avuto due grandi zii»

Il personaggio Francesco Viganò entra a 51 anni nella Corte Costituzionale

Lui ringrazia i familiari che ricambiano: «Ha sempre avuto doti enormi»

La sua nomina, di cui abbiamo dato conto sull’edizione di ieri, è stata accolta in paese con gioia da parte di tutti: da sabato, Francesco Viganò, 52 anni tra pochi giorni, è il nuovo giudice della Corte Costituzionale, nominato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Docente di diritto penale alla Bocconi, a Milano, con un prestigioso curriculum alle spalle, tenendo fede alla propria riservatezza Viganò non commenta la notizia salvo ringraziare due persone. «Zio Sebastiano e zia Irene: mi sono sempre stati vicini ed ho iniziato la mia carriera a Como, nello studio dello zio, dal quale ho imparato tutto dal punto di vista professionale ed anche umano».

Un sentimento, quello di Viganò, ricambiato dalla zia, Irene Gandola D’Amico, vedova dell’avvocato scomparso nel 2006. «Quando ho avuto la splendida notizia sono stata contentissima ed affranta al tempo stesso: contentissima perché Franco, persona seria, studiosa e di cuore, merita tutto questo ed altro ancora; affranta perché ho invece pensato alla gioia con cui mio marito (l’avvocato Sebastiano D’Amico, sindaco di Nesso in due riprese per 23 anni e titolare di un prestigioso studio legale a Como) avrebbe accolto l’ennesimo successo professionale di un nipote del quale aveva da subito intravisto le enormi doti umane e professionali».

Doti che, in paese, hanno da sempre colpito ed affascinato quanti hanno conosciuto Franco che, appena può, ancora oggi raggiunge con la famiglia il paese sul lago.

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