Il parroco di Sorico: «Ai profughi penso io»
Scuola di italiano, passeggiate e lavoretti

Don Roberto risponde così a chi minacciava di non mandare i bimbi a catechismo

«Per i profughi garantisco io». Se don Roberto Vacccani ha ricevuto il sostegno di 45 mamme su 50 per il caso profughi è perchè lui si spende in prima persona per aiutare queste persone.

Li porta a scuola di italiano a Delebbio, li accompagna a passeggiare in maniera che conoscano il paese e la natura che lo circonda e li tiene impegnati con una serie di lavoretti in maniera che non si sentano spaesati o inutili.

Per questo la polemica scaturita nell’ambito del catechismo ha visto dissociarsi la gran parte delle mamme rispetto a quelle che avevano affermato di non voler mandare più i loro figli a catechismo perchè non sopportavano l’idea che le lezioni venissero tenute nella medesima aula che i profughi usavano per cucinare.

A nutrire dubbi e perplessità per la presenza, in casa parrocchiale, di tre giovani profughi tra i 20 e i 30 anni provenienti dalla Costa d’Avorio, sarebbero insomma ben pochi genitori.

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