La coppia di cacciatori
salva il cervo Mosè

Carlazzo, Marco e Lilliana Testa da due anni e mezzo allevano l’animale trovato da alcuni ragazzini nel bosco

Il cerbiatto allevato dai cacciatori. Potrebbe essere il titolo di una favola. A Maggione, piccolo borgo ai margini dell’abitato, gli ingredienti per una favola ci sono tutti: bambi, i bambini che gli vogliono bene e il cacciatore.

Manca solo il cattivo: nella favola di Mosè, infatti, sono proprio i cacciatori ad aver salvato il cucciolo di cervo e ad averlo svezzato e accudito. Due anni e mezzo fa alcuni ragazzini avevano trovato il cerbiatto sui monti di Carlazzo, apparentemente solo in mezzo al bosco.

Era bastata una carezza per allontanarlo definitivamente da mamma cerva e, quando le famiglie di villeggianti erano tornate a valle, il suo destino sarebbe stato segnato se non fosse intervenuto Sandro Tenca, presidente della locale sezione cacciatori.

«Il piccolo sarebbe andato incontro a una brutta sorte – conferma il numero uno dei cacciatori – Riferii della sua presenza al dirigente della polizia provinciale, Marco Testa, dicendomi disponibile ad occuparmi di lui».

Così il cerbiatto venne portato a Maggione, dove è cresciuto come un animale domestico, coccolato più che mai. Anche la moglie di Tenca, Lilliana, va a caccia.

La storia completa sul quotidiano La Provincia in edicola venerdì 25 novembre.

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