«L’ospedale di Menaggio è stato depotenziato». E l’ortopedico “fugge”

Il caso Il saluto del dottor Bettella postato dai pazienti a sua insaputa: «Ortopedia e terapia intensiva non esistono più». I vertici di Asst: «Risposte adeguate al bisogno di cure»

Nei giorni scorsi sui social è comparso, all’insaputa dell’autore, un messaggio firmato da Lorenzo Bettella, ortopedico dell’ospedale di Menaggio, che annuncia di voler lasciare l’ “Erba–Renaldi”, dove lavora da vent’anni, per la situazione sempre più critica che si è venuta a creare.

«Vi scrivo – dice rivolgendosi ai suoi pazienti – per avvisarvi che da settembre andrò a lavorare in un altro ospedale. Ho fatto questa scelta perché l’ospedale di Menaggio è stato depotenziato a tal punto che, attualmente, non esistono più il reparto di ortopedia e quello di terapia intensiva e non è più possibile, al momento, compiere interventi di anestesia generale».

Ma Asst Lariana nega il depotenziamento

«Il mio intento è quello di tornare ad offrirvi i miei servizi al completo. Nella speranza di poter comunque rimanere tra i vostri punti di riferimento, vi saluto cordialmente» aggiunge il medico. Il messaggio è stato subito condiviso ad ampio raggio, ma occorre far presente che era stato inviato dal medico in forma privata, via sms, ai suoi assistiti con l’intento di rassicurarli sulla sua disponibilità nei loro confronti.

Qualcuno l’ha postato su facebook facendo sì che si diffondesse a macchia d’olio, inducendo il medico a segnalarlo e a chiederne l’oscuramento per non innescare ulteriori polemiche sulla progressiva sorte dell’ospedale di Menaggio.

Quanto scritto dal dottor Bettella, in ogni caso, non rappresenta certo una novità in relazione al presidio ospedaliero del Centro Lario, che alla fine de 2022 aveva tre reparti su otto chiusi e ben 35 posti letto persi su 77. L’Asst Lariana ribadisce un concetto già espresso anche in occasione di un incontro pubblico tenutosi due mesi fa a Menaggio: il futuro dell’ospedale “Erba–Renaldi” è legato al Decreto Ministeriale 70/2015, che per un presidio in area geomorfologicamente disagiata prevede il ricovero dei pazienti acuti prevalentemente internistici, pronto soccorso articolato sulle 24 ore, interventi chirurgici in day/week surgery e attività specialistica ambulatoriale.

«Oggi, in tutto il Paese, non solo in Lombardia, scontiamo una carenza di personale medico e infermieristico, che impone un ripensamento delle attività e dei servizi, in modo da garantirne la sostenibilità»

«Nel corso degli anni, in particolare negli ultimi, il mondo è stato stravolto da shock sistemici – osserva il direttore generale, Fabio Banfi – Oggi, in tutto il Paese, non solo in Lombardia, scontiamo una carenza di personale medico e infermieristico, che impone un ripensamento delle attività e dei servizi, in modo da garantirne la sostenibilità. La configurazione dell’ospedale di Menaggio degli anni Novanta non è più oggettivamente contemplabile. Ciò che allo stato attuale viene interpretato come depotenziamento è, in realtà, l’allineamento a puntuali standard di sicurezza nell’erogazione di prestazioni sanitarie, con particolare riguardo all’area chirurgica».

«Asst Lariana – prosegue il direttore – garantisce a tutti i pazienti una risposta adeguata al bisogno di cura e a livello territoriale attraverso la propria rete ospedaliera e distrettuale, coerente con quanto previsto dal profilo di offerta indicato dalla normativa di riferimento nazionale per tipologie di presidio come quello di Menaggio».

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