Menaggio, morì per colpa del cantiere
Otto a processo dopo 5 anni

La tragedia di Menaggio era costata la vita a Diego Bordoli, di Cremia. Ora la Procura chiede il rinvio a giudizio. L’accusa: aver segnalato male la chiusura del tunnel

La Procura della Repubblica di Como ha chiesto in questi giorni il rinvio a giudizio di otto persone a vario titolo imputate del reato di omicidio colposo in concorso, in relazione all’incidente stradale costato la vita a Diego Bordoli, 38 anni, dipendente della Navigazione laghi, finito a schiantarsi in moto contro le barriere di un cantiere all’ingresso della galleria Laveno, a Menaggio, sulla Regina. Era la sera del 26 marzo del 2012.

Con lo spettro incombente di una quasi certa prescrizione, la Procura mette nero su bianco le sue conclusioni: Bordoli, che quella sera faceva ritorno a casa in sella alla sua Bmw R/80, non si accorse della chiusura della galleria denominata “Loveno” - al cui interno era stato avviato un cantiere per la “riqualificazione, adeguamento e messa a norma degli impianti tecnologici” - e dopo avere percorso tutta la prima delle gallerie, la galleria “Crocetta”, finì dritto a sbattere contro la segnaletica provvisoria collocata all’ingresso del secondo tunnel. Fece un balzo terribile, rimediando un “severo trauma cranico con lesioni cerebrali multiple”, causa del successivo coma e del successivo decesso.

I dettagli su La Provincia di martedì 21 marzo

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