Piccoli ostacoli, grandi problemi
La Regina “vista” da chi guida i bus

Un dipendente dell’Asf, ha fotografato tutte le situazioni limite tra Lenno e Ossuccio

Dall’alto la statale Regina la si ammira meglio. Nel bene e nel male. E così da un autobus di linea - il “disonauro di lameria” di desfroosiana memoria che dall’alba sino a tarda ora collega il lago e le valli adiacenti al capoluogo - si capisce perché a ogni battito di ciglia (o quasi) il traffico si paralizza, spesso senza un apparente motivo.

«L’80% degli ingorghi nasce a Spurano (Ossuccio). Non passa giorno senza che in quel tratto di Regina si verifichi una coda o un ingorgo stradale - spiega Norberto Fasoli, dipendente Asf e da anni pendolare lungo la martoriata statale 340-. Ci sono ancora punti del tracciato da correggere. Non si tratta di interventi economicamente rilevanti, ma sicuramente di piccole opere che possono avere una grande rilevanza per la scorrevolezza del traffico».

A supporto di questa tesi, Norberto Fasoli ha prodotto una documentazione fotografica ad hoc.

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