Castelnuovo: disabile da 21 anni,
Ats taglia gli aiuti: «È un’ingiustizia»

La decisione dopo un controllo a sorpresa alla cooperativa “Il Mosaico” che si occupa della ragazza. La madre: «Situazione mai cambiata, se non in peggio»

Disabile totale, ma dopo ventun anni l’Ats dell’Insubria (ex Asl) le riduce il contributo sanitario. Al centro della vicenda Giovanna – 36 anni – invalida da quando era in fasce. A seguito di crisi convulsive accusate dai sette mesi di vita, ha subito un grave ritardo neuromotorio e cognitivo. Dall’età di quindici anni frequenta il centro diurno della Cooperativa sociale Il Mosaico a Bulgarograsso, la cui retta giornaliera è stata coperta dall’ex Asl fino alla scorsa estate per una quota sanitaria pari a 45,25 euro al giorno.

A seguito di una valutazione clinica a cura dello specialista psichiatra del Dipartimento salute mentale dell’Asst Lariana, il Servizio di accreditamento, contratti e controllo dell’Ats dell’Insubria non le ha confermato la quota sanitaria erogata in precedenza, riducendogliela a 35,19 euro al giorno. Alla base della diminuzione la motivazione che la patologia psichiatrica diagnosticata in passato presenta allo stato attuale una minore rilevanza.

Provvedimento che la madre della disabile contesta. «A mia figlia è stato ridotto il contributo sulla base di conclusioni che appaiano contradditorie – afferma Arcangela Maira – Si sostiene in sostanza che mia figlia sarebbe migliorata, ma poi si aggiunge che sono presenti importanti bisogni assistenziali. Mia figlia ha crisi epilettiche, una tetraparesi spastica, non sta in piedi da sola, cammina soltanto se sorretta sotto braccio; nulla fa da sola, neanche mangiare. Non è capace di intendere e volere, tant’è che le è stata riconosciuta una invalidità totale, ma per l’Ats sarebbe migliorata tanto da ridurle la quota sanitaria. Sembra una presa in giro».

© RIPRODUZIONE RISERVATA