Ferrovia di Valmorea, la svolta
Dal turismo ai frontalieri

Sabato a Malnate l’incontro tra la Regione e i sindaci sul rilancio della Mendrisio-Castellanza: con i treni a idrogeno non servirà più elettrificarla

Un nuovo spiraglio, l’ennesimo, per riportare il treno nella valle del Lanza: non offrirà solo un servizio turistico, ma un trasporto ad idrogeno per i pendolari del confine tra Varese, Como e il Canton Ticino, da Mendrisio a Castellanza. «Progetto di ripristino funzionale della ferrovia della Valmorea» è infatti l’oggetto di una riunione in programma sabato alle 15 a Malnate.

Gli inviti sono stati spediti dal sindaco di Malnate Maria Irene Bellifemmine ai tre consiglieri regionali Marco Colombo, Samuele Astuti ed Angelo Orsenigo e ai 19 sindaci dei paesi percorsi dalla linea, da Bizzarone a Castellanza.

Regista dell’operazione è Giampiero Pandiani, ex sindaco di Valmorea, che ormai dagli anni ’80 lavora per la ferrovia della valle del Lanza, non solo come attrattiva turistica, ma anche perché ha dato respiro ad un polmone ambientale pregiato. Il convoglio era tornato nel 1995, in seguito ad ingenti investimenti e fino al mese di giugno del 2014, aveva fatto servizio: se il progetto passerà, sarà sostituito da un treno ad idrogeno, sperimentato con successo in Germania. Non è dunque richiesta l’elettrificazione della linea che ora giace abbandonata, come la stazione di confine tra Rodero e Valmorea.

(Maria Castelli)

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