Gigi e la sua missione nelle isole Hawaii
«Macché paradiso, io vivo tra i lebbrosi»

Uggiate Trevano Grande accoglienza per Cocquio che vive dal 1978 insieme agli indigeni

Per la prima volta in più di dieci anni, Luigi Cocquio, per tutti Gigi, è tornato a casa per Natale e ha portato in dono alla sua grande famiglia di origine, agli amici e all’associazione “Incontro tra popoli” la sua lunga esperienza di vita e di missione alle Hawaii.

Non l’ isola turistica dell’Oceano Pacifico, con tutti i miti legati ad Honolulu e le corone di fiori al collo, ma “il fondo dell’isola”, dove dal 1978 ha costruito con gli indigeni poveri, rifiutati ed emarginati, con i bambini, i ragazzi e le famiglie, un posto dove è bello vivere, nella fraternità, nella coltivazione della terra, nel rispetto della cultura e delle tradizioni locali, del ciclo della natura e del rapporto tra il Creato e le creature.

La sua “farm”, fattoria, il suo “Centro della pace” hanno ottenuto riconoscimenti internazionali, ma Gigi è sempre il Gigi, “un contadino”, si definisce; un prete che ha lasciato il sacerdozio per motivi formali, come dicono gli amici, ma che rimane prete per scelta personale; un uomo delle relazioni, «perchè abbiamo bisogno di amici, non di soldi», a Makaha, dove vive e ad Uggiate, nei villaggi e nel mondo. E domenica, nel salone parrocchiale gremito, un grande “Aloha” sullo sfondo, con i suoi 74 anni spesi per il Vangelo e per il prossimo, Gigi Cocquio è stato coinvolto in un grande abbraccio, tra torte e palloncini: « La bellezza di essere qui insieme è lo spirito che ci unisce da anni, ci accompagna e continua ad ispirarci in quello che facciamo».

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