Incendio nella cascina dei migranti
Si nascondevano dai droni svizzeri

Uggiate, un escursionista ha notato il fumo e ha chiamato i pompieri

Le fiamme partite forse da un braciere. Lucchetto del cancello tagliato

La cascina delle leggende salvata dal fuoco. Tizzoni incandescenti abbandonati in un braciere rudimentale sarebbero la causa dell’incendio che domenica scorsa ha messo a rischio la “Catafame”, fabbricato modello di archeologia rurale di due secoli fa, disabitato da qualche anno in località Pignora, a ridosso del confine.

E un escursionista, con i propri cani, stava appunto passeggiando nei boschi intorno alla Catafame, poco dopo le cinque del pomeriggio di domenica, quando ha avvistato fumo uscire dalla copertura dell’immobile. Si è avvicinato, ha capito che non poteva essere fumo da camino o da grigliata occasionale, ma da possibile combustione colposa o dolosa.

Insomma, qualcuno, all’interno, aveva acceso un fuoco e non se n’era più curato. L’escursionista ha chiamato un amico che farebbe da custode della proprietà, insieme sono entrati, dopo aver notato che il lucchetto a sigillo del cancello era stato tagliato e le porte erano aperte.

All’interno, le travi erano ormai annerite, il ballatoio di legno intaccato e tizzoni erano ancora rossi, nel braciere dal quale, verosimilmente, si erano sprigionate fiamme e fumo, dirette alla copertura tra il fienile e la stalla.

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