Assemblea di Confindustria: le nuove energie per la transizione delle imprese e dei territori

A Lariofiere l’assemblea di Confindustria: alleare Como, Lecco e Sondrio. «Ora la grande sfida è costruire un’area più attrattiva»

Si sono salutati come buoni compagni di viaggio i due presidenti di Confindustria Como e Lecco Sondrio, consapevoli che il futuro che attende le imprese dell’area vasta del territorio lariano non si prospetta semplice e che solo insieme e solidali si può avere la forza e la visione per essere competitivi sullo scenario globale.

L’assemblea congiunta delle due associazioni si è svolta ieri a Lariofiere condotta attraverso il filo rosso dell’energia e sul crinale della metafora perché l’energia è quella che muove le imprese ma anche molto di più. «Energia sono i bambini, ripartiamo da loro – ha detto il presidente lecchese Plinio Agostoni con un ragionamento lucido e radicale che è andato a ritroso sulla crisi del reperimento del personale – resta un problema di formazione, certo, ma prima ancora c’è un drammatico problema demografico che trova la sua origine nella mancanza di speranza. Il contesto è ambiguo, confuso, difficile. Serve quindi cambiare sguardo e ritrovare quel motore che muove tutto il resto e quel motore sono i giovani, i bambini che sono loro stessi speranza per tutti. È grazie a loro se l’intera società è proiettata a cercare soluzioni, a ingegnarsi, a darsi fiducia. Proprio questo meccanismo di relazione è quello che abbiamo perso».

Eppure quelle energie per la transizione vanno ritrovate perché il cambiamento è in atto e non aspetta. «Stiamo lasciando il capitalismo della globalizzazione che ha esaurito la sua spinta e mostra i suoi limiti e andiamo verso l’economia della sostenibilità, ancora da costruire. Ma non vogliamo essere spettatori del cambiamento, ma piuttosto protagonisti, insieme a tutti gli attori istituzionali e non, perché vogliamo prenderci cura del nostro territorio - ha aggiunto Gianluca Brenna, presidente di Confindustria Como, strappando un applauso – per muoverci da una zona di comfort a una situazione ignota serve coraggio e quindi energia, intesa in tutte le sue molteplici forme».

A raccontare le infinite forme dell’energia, in senso umanistico, è intervenuto in apertura il filosofo Silvano Petrosino con l’intervento intitolato “La misteriosa energia umana” seguito dall’attrice e autrice Laura Curino che ha invece utilizzato il linguaggio del teatro con il monologo “L’energia di un sogno”.

È stato Marco Grazioli, presidente di The European House Ambrosetti, che nel corso della tavola rotonda ha spiegato la strategia per tessere legami tra le province attraverso un’ampia ricerca in atto che, in ottica di sviluppo, concorrerà a costruire l’identità di un’unica area vasta. Tra Svizzera a nord, la metropoli di Milano a sud e fiancheggiate dalle dinamiche Bergamo e Varese, le terre lariane rischiano di perdere attrattività viste le ingombranti vicine. Questa è la sfida fondamentale di questi anni per i nostri territori, che infatti fanno quadrato: saper crescere e trattenere i giovani qualificati, ragazzi e ragazze, che qui sono formati da Its, università e scuole superiori e troppo spesso scelgono poi di lavorare altrove.

L’emergenza

«Lo scorso anno in assemblea era a quota 40% il numero delle ricerche delle aziende che non trovano personale adeguato, quest’anno questa difficoltà è arrivata al 47%, un dato altissimo, gravissimo – ha ricordato Plinio Agostoni – per questo serve guardare alla scuola e ripensare totalmente il rapporto tra imprese e formazione, radicalmente. Parole come “merito” e “innovazione”, che per le aziende sono il quotidiano, a scuola sono come vocaboli alieni».

«Non possiamo continuare a fare orientamento come 20 anni fa – ha rincarato Gianluca Brenna – è il linguaggio che va cambiato e adeguato alle nuove generazioni» tracciando così una bozza del lavoro che attende le due associazioni nel futuro .

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