Formazione e aziende: la nascita del settimanale “Faber”

Il settimanale Con La Provincia da domani e tutti i successivi venerdì. Inserto dedicato ai percorsi tecnici e alla collaborazione scuole-imprese

Il termine inglese “mismatch” rappresenta uno degli incubi del mercato del lavoro di questi tempi. In sostanza, in certe aree c’è un fortissimo divario tra la ricerca delle aziende e la disponibilità di figure professionali adeguate. Se a un contesto del genere aggiungiamo che i giovani sono pochi, rispetto a qualche decennio addietro, e che saranno sempre meno nel prossimo futuro, si capisce quanto il tema delle risorse umane sia centrale per la continuità delle nostre imprese e la tenuta del sistema sociale.

Di questi temi si occuperà Faber il settimanale dedicato alla formazione che da domani, tutti i venerdì, accompagnerà i lettori de La Provincia alla scoperta del mondo delle scuole tecniche e dei progetti che cercano di mettere in relazione queste ultime con il mondo del lavoro. C’è da fare molto su questo terreno per evitare un declino altrimenti inesorabile e raccontare ciò che di buono si fa qui e in altri territori può essere una concreta modalità per combattere i pregiudizi duri a morire - il primo è considerare i percorsi tecnico professionali come una sorta di ripiego rispetto alla Cultura con la maiuscola che si fa nei licei - e per fare in modo che le buone prassi - già ora più diffuse di quanto percepito dal senso comune - diventino un vero punto di riferimento.

Faber scommette sulla contaminazione tra scuola e impresa e sulla necessità che i due mondi non solo dialoghino più di quanto è avvenuto nel passato ma coltivino sempre più ampi terreni di collaborazione. Nel nostro settimanale troverete, ovviamente il racconto del nostro territorio, ma lo sguardo si poserà anche oltre i confini della provincia per raccogliere le analisi e gli interventi dei massimi esperti in questo campo e per registrare i progetti virtuosi realizzati altrove.

Tra i temi che verranno sviluppati nel primo numero c’è un focus dedicato al distretto delle valvole nell’area dell’alto lago. Un distretto di eccellenza e allo stesso modo in difficoltà nel reperimento dei profili tecnici, diplomati e laureati. «I nostri laureati - dice Paolo Pennacchi, docente del Politecnico di Milano - vengono presi da aziende all’estero perché sono molto preparati e perché a fronte delle offerte economiche fatte dalle imprese italiane le offerte dell’estero sono molto più vantaggiose».

In un contesto problematico, spicca inoltre il caso positivo di Daniel Lo Cicero, iscritto all’Its in Automazione Industriale di Como e assunto dalla ISS di Lomazzo ancora prima di diplomarsi. Starà in azienda la mattina e a scuola il pomeriggio, in virtù di una sorta di patto basato sulla comune fiducia.

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