Recupero degli articoli sportivi
La sfida comasca di WePly

La app è stata sviluppata da due giovani marianesi Piattaforma digitale per il mercato dell’usato

Una vetrina virtuale per sostenere il commercio di articoli sportivi di seconda mano. Questo è il cuore della app WePly lanciata da due ragazzi marianesi che provano così a rispondere alla domanda di fare sport andata in crescendo dallo scoppio della pandemia. Superando i confini geografici grazie alla rete, l’applicazione crea una comunità di sportivi dove chi vende incontra chi acquista, così permettendo a ogni aspirante o comprovato atleta di avvicinarsi alla disciplina scelta superando la barriera dei costi, grazie alla rimessa in circolo di quanto necessario ad andare in bici, sugli sci, sotto canestro e altro ancora.

«Dallo scoppio del coronavirus abbiamo notato che molte persone sono tornate ad avvicinarsi allo sport tanto che a un certo punto c’era mancanza di articoli sul mercato. Dall’altra parte, però, il 70 per cento delle attrezzature gettate in discarica sono ancora in buono stato» spiega Samuele D’Addesio che da questa analisi è partito per inserirsi in questo settore di mercato insieme all’amico, oggi socio, Davide Guerrieri.

WePl” allunga la vita di attrezzi e capi che altrimenti finirebbero nel cestino, contemporaneamente riduce le barriere dei costi da sostenere per avvicinarsi a diverse discipline, come lo sci, il tennis, ancora, la bici. «La piattaforma è una soluzione verticale nel mondo dello sport dove chi vende incontra chi è alla ricerca del prodotto» prosegue D’Addesio che così venerdì ha lanciato l’app sia per Android che per IoS.

«In pochi giorni abbiamo avuto già più di mille download, ma non solo. L’85 per cento delle persone che l’hanno scaricata, poi hanno completato la registrazione alla piattaforma e diversi hanno già caricato degli articoli da vendere». Questo per i ragazzi è il trampolino di lancio verso un obiettivo più ambizioso. «Inseriremo la soluzione di pagamento sicuro sulla piattaforma e, poi, ci rivolgeremo sia ai brand più noti sia ai negozi di settore per dare loro la possibilità di vendere ciò che rimane da uno shooting fotografico o in magazzino sulla nostra app» chiosa Samuele.

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