Erba in lutto per Mattia, morto a 37 anni: giovane papà e grande capitano

Grave malattia Mattia Castelnuovo è scomparso dopo una malattia diagnostica a luglio. Ha rifondato l’Erbese ed è stato protagonista in campo. Lascia la compagna e due bimbe piccole. Oggi i funerali

L’ultima partita della sua vita, la più difficile, l’ha giocata in soli sei mesi. A luglio gli è stata diagnosticata una grave malattia, domenica Mattia Castelnuovo è morto nella sua abitazione di Bindella. Aveva 37 anni, lascia la compagna Laura Pina e due bambine, Asia di 5 anni e Gaia di soli 10 mesi, oltre a tanti amici che lo hanno assistito fino all’ultimo. Il funerale verrà celebrato oggi alle 15.45 nella chiesa prepositurale di Santa Maria Nascente.

Quella maglia

Cresciuto nella casa di famiglia in centro a Erba, davanti alla Casa della Gioventù, da qualche anno Castelnuovo si era trasferito a vivere nella frazione di Bindella insieme alla compagna e alle figlie. Per gli appassionati di calcio, era semplicemente “il capitano”: tra il 2013 e il 2017 ha vestito la maglia più importante dell’Erbese Fcd, una squadra gloriosa rifondata dopo vent’anni di oblio. Per gli amici che hanno condiviso con lui tante avventure, Mattia resterà il compagno che tutti dovrebbero avere al proprio fianco.

Simone Severgnini, direttore del gruppo teatrale Il Giardino delle Ore, è rimasto con lui fino all’ultimo. «Ha avuto una forza incredibile ed encomiabile - racconta - ma questo non deve stupire, perché Mattia era così: tanto coraggioso, prendeva tutto con ottimismo, sapeva sempre farsi carico delle cose. Ha voluto i suoi amici intorno fino alla fine, anche questo non è scontato e lo considero un atto di coraggio e altruismo».

Resta lo sgomento a fronte di un ragazzo aggredito da una grave neoplasia a soli 37 anni. «Questo è ingiustificabile - dice Severgnini - anche perché lui è sempre stato il più prestante della compagnia. Giocava a calcio, ricordo poi le nuotate attorno all’isola nel lago di Pusiano o quella volta che siamo andati fino a Roma in bicicletta: lui era sempre avanti a tutti, aveva un fisico invidiabile. Ora il pensiero va alle sue bimbe e a Laura, una famiglia che ha fortemente voluto e di cui si è preso carico fino all’ultimo».

Che malattia fosse grave si sapeva fin dalla scorsa estate, ma le sue condizioni di salute sono precipitate la scorsa settimana. Fino a Natale, nei limiti del possibile, ha sempre cercato di uscire, di stare con gli amici.

Sul lavoro

Per diversi anni, prima di passare a un’altra azienda, Castelnuovo ha lavorato come montatore alla Falpe di Giorgio Zappa, amico e compagno di avventura nella rifondazione dell’Erbese Fcd. «Non potevi non volergli bene. Tutti noi lo chiamavamo Capazza, era il suo soprannome storico, e lo ricorderemo sempre come uno spirito semplice e genuino, una persona su cui potevi sempre contare. Fu il volto della rinascita dell’Erbese, ma insieme avevamo anche organizzato il Masigottino, la festa per giovani in piazza Rovere a seguito del Masigott… bei tempi».

Mattia era sempre pronto a scherzare, prendeva la vita con filosofia, ma al contempo era un grandissimo lavoratore. «Abbiamo collaborato molti anni - ricorda Zappa - ed era un professionista molto valido al di là dell’amicizia, si ingegnava per trovare una soluzione a tutti i problemi».

Al funerale, alle 15.45 nella chiesa prepositurale, sono attesi moltissimi amici. La salma raggiungerà Santa Maria Nascente alle 15.15 per il rosario.

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