San Primo e i nuovi impianti per lo sci: la bocciatura arriva dall’Inghilterra

Il caso Il giornale The Telegraph dedica un lungo servizio al progetto contestato da oltre trenta associazioni

Anche la stampa internazionale s’interessa del progetto di rilancio del Monte San Primo e della contrarietà delle associazioni ambientali, ne parlano “The Telegraph” e “Euronews.com”. Ad essere particolarmente “duri” sono soprattutto i giornalisti del prestigioso quotidiano londinese, fondato nel 1855 e molto stimato.

Su “The Telegraph” si scrive ampiamente del dibattito in corso tra le esigenze ambientali e la volontà di incentivare il turismo, spiega Tristan Kennedy: «Recentemente, si è acceso un dibattito sul futuro del turismo nella zona che ha diviso i locali, minacciando di disturbare la famosa atmosfera pacifica dell’area». Su Euronews.com nell’area Green si scrive: «Gli attivisti protestano contro l’utilizzo di fondi pubblici per rinnovare le vecchie attrezzature da sci a bassa quota»

Poi si fa un poco confusione sul progetto raccontando: «Le autorità locali prevedono di spendere 5 milioni di euro per nuovi impianti di risalita, un’area bob and tubing, un bacino per l’innevamento artificiale e un parcheggio più grande», spiegando di una pista con una splendida vista anche se di suo la pista in realtà è in un canalone. Il progetto poi prevede soprattutto la dismissione degli attuali vecchi e impattanti impianti e la manutenzione del monte anche a livello di sentieristica oltre, come detto, a tapis roulant mobili per un impianto di risalita per il baby e il cannone per l’innevamento.

Confusione a parte, gli articoli citano la battaglia condotta, da oltre un anno, dal Coordinamento ‘Salviamo il Monte San Primo’, formato da 33 associazioni e il dibattito sorto localmente sull’esigenza di guardare ancora allo sci a certe quote, a rischio proprio per la mancanza di materia prima.

Tristan Kennedy spiega sul The Telegraph: «Secondo gli attivisti, in un’epoca di temperature in aumento, investire in nuove infrastrutture sciistiche ha poco senso. Sottolineano che gli impianti di risalita esistenti sul Monte San Primo sono stati costretti a chiudere più di dieci anni fa, soprattutto a causa della mancanza di neve».

Lucrezia Lozza ha scritto su Euronews.com: «Gli attivisti protestano contro l’uso di fondi pubblici per rinnovare i vecchi impianti sciistici a bassa quota. Sostengono che, visto il rialzo delle temperature, gli impianti sarebbero presto comunque inutili».

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