Solidarietà alla dottoressa aggredita: «La faremo lavorare di nuovo al sicuro»

Caglio Il sindaco Molteni e il segretario della Cisl dei medici Iariani sono vicini a Gilardoni. Il primo cittadino: «Abbiamo segnalato l’episodio ai carabinieri, siamo pronti a intervenire»

Dopo la notizia della chiusura dell’ambulatorio di Caglio a causa delle violenze in particolare verbali subite dal medico di base Elisa Gilardoni arriva la solidarietà da parte del sindaco del paese e del segretario della Cisl dei medici dei laghi.

Le richieste

Il primo cittadino di Caglio Vittorio Molteni spiega che si farà di tutto per mettere in sicurezza l’ambulatorio seguendo eventuali richieste della dottoressa, fermo restando comunque la necessità di avere un medico di base presente. In questo momento con la chiusura dell’ambulatorio di Caglio da parte della dottoressa Elisa Gilardoni non ci sono ambulatori attivi nel territorio di Caglio, Rezzago e Sormano: la dottoressa Gilardoni dopo gli episodi ha deciso di ricevere solo a Magreglio.

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La dottoressa ha reso noto di aver subito quattro episodi di violenza di cui tre nel corso degli ultimi sei mesi: «L’ultimo è avvenuto martedì scorso a Caglio, quando un uomo del paese ha iniziato ad urlarmi contro perché gli ho chiesto di aspettare un attimo, ha poi spinto la scrivania contro di me e preso a calci la sedia mettendomi con le spalle al muro e impedendomi di uscire dall’ambulatorio. Fortunatamente sono stata abbastanza lesta e sono riuscita a fuggire in piazza. Lavorando su appuntamento non c’era nessun altro nell’ambulatorio». La dottoressa è stata accompagnata poi dai carabinieri di Asso.

Gli altri due episodi recenti con persone senza permesso di soggiorno che hanno chiesto di medicare una ferita da arma da taglio ad un braccio e in un altro caso di togliere dei punti, senza dare le proprie generalità e con improperi e insulti.

«Una zona isolata»

Commentava il medico: «Credo si muovano così perché sanno che c’è un ambulatorio in una zona isolata, con un medico donna che chiude tardi, il passaparola li porta a Caglio».

Il sindaco di Caglio Vittorio Molteni  spiega la massima disponibilità da parte dell’amministrazione comunale: «Noi abbiamo fatto tutto quanto era in nostro potere attivandoci con i carabinieri, siamo vicini alla dottoressa che sento più volte al giorno, adesso è giusto passi un momento di tranquillità poi ci auguriamo torni anche nell’ambulatorio di Caglio perché ora c’è un disservizio importante. In questo momento non c’è un medico di base a disposizione negli ambulatori di Caglio, Rezzago e Sormano. Se la dottoressa ci dice cosa dobbiamo fare per mettere in sicurezza l’ambulatorio interverremo, rimarco però che non si trova in una zona isolata ma a 70 metri dal Comune vicino a un negozio di alimentari aperto negli stessi orari».

Continua Molteni: «Io mi sono mosso immediatamente quando è successo l’ultimo episodio, dopo cinque minuti ero nella piazzetta dove c’è l’ambulatorio».

«Ci tengo a esprimere solidarietà alla collega di Caglio - commenta Paolo Iaria, segretario della Cisl dei medici dei Laghi - da parte di tutto il sindacato. Invito anche la popolazione a riflettere profondamente, ci troviamo in un momento storico in cui mancano medici, dovremmo saper invogliare e non allontanare le nuove leve. Noi in passato abbiamo ricevuto profondo rispetto da parte degli assistiti. Oggi i giovani medici meriterebbero una relazione più disponibile e civile e molto meno aggressiva e pretenziosa».

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