Carugo juniores, gesto choc dei giocatori: in fiamme la maglia della Stella Azzurra

Calcio giovanile L’episodio durante i festeggiamenti per la vittoria del campionato Under 19. Nel mirino gli avversari e storici rivali di Arosio. Il presidente Imbriani: «Profonda amarezza»

Il Carugo Academy ha vinto il Campionato Juniores provinciale girone B di calcio, ma la festa è stata rovinata da una “bravata”. I giovani calciatori (hanno dai 17 ai 19 anni) ad un certo punto hanno tirato fuori una maglia della Stella Azzurra Arosio e l’hanno data alle fiamme. Un’immagine che richiama momenti di protesta di ben altro spessore (soprattutto nelle contese internazionali) e che invece qui richiama delle antiche rivalità campanilistiche. Che dovrebbero essere superate tra Carugo ed Arosio, che sono da alcuni anni assieme nell’Unità pastorale. Il calcio però, evidentemente non si è ancora adeguato e, anche nel momento della massima felicità per la vittoria in campionato, tornano fuori le rivalità. Nell’era dei social la scena è subito diventata virale ed è stata vista da molte persone.

Anche dal presidente della Stella Azzurra Arosio, Livio Imbriani. «Sono rimasto profondamente amareggiato -ha detto il massimo dirigente -.Non fa piacere vedere la maglia della tua società data alle fiamme. E’ un gesto che non va mai fatto, anche se la rivalità è accesa». E’ partita la caccia alle cause scatenanti. «E’ ovvio che tra i ragazzi ci sia della rivalità, anche perché le partite sono sempre un derby -prosegue Imbriani -. In campionato noi abbiamo perso sia all’andata che al ritorno, ma nei due incontri non è successo nulla di particolare. A parte il normale agonismo. Ecco perché sono meravigliato e arrabbiato per la maglia bruciata. Per loro era un momento di festa, perché lo hanno rovinato in questo modo?». Il gesto potrebbe anche avere delle ripercussioni disciplinari. «Martedì (domani, ndr) sentiremo il presidente provinciale Finelli, per capire se saranno presi dei provvedimenti - conclude il presidente della Stella Azzurra che è rimasto colpito favorevolmente dalla telefonata ricevuta nella mattinata di ieri dal direttore sportivo del Carugo, Emanuele Frigerio - Ha voluto scusarsi per il gesto dei suoi ragazzi e questo mi ha fatto piacere». Il dirigente carughese condanna l’episodio. «Appena sono venuto a conoscenza dell’episodio, ho subito pensato a scusarmi con il presidente Imbriani», dice Frigerio.

«È chiaro che si è trattato di una bravata, di un gesto sopra le righe. Che ha rovinato la festa per la vittoria in campionato. Siamo orgogliosi per il successo – è il secondo nella storia della nostra società – e avevo espressamente chiesto ai ragazzi di non cadere negli eccessi. Evidentemente non mi hanno ascoltato». Il dirigente non giustifica i suoi giocatori, anche se introduce delle attenuanti. «Si conosco tra di loro:anzi alcuni vanno anche nella stessa scuola -dice -.Tra le due società c’è anche collaborazione e questo gesto non deve rovinare tutto. Si tratta soprattutto di una bravata, che però non lasceremo passare inosservata. Nei prossimi giorni decideremo quali provvedimenti prendere nei confronti di chi ha bruciato la maglia». Il gesto ha macchiato la festa che sabato si è accesa dopo il fischio finale con la vittoria sul Montesolaro. «Un risultato ottenuto dai ragazzi con l’impegno e gli allenamenti - conclude Frigerio che è nato a Carugo ma abita, da sposato, ad Arosio -.Hanno vinto undici partite sulle dodici disputate».

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