Dieci ore di attesa in pronto soccorso, ma l’ospedale si difende: «Troppi accessi»

Erba La segnalazione di un uomo che aveva un taglio alla testa. Il “Fatebenefratelli”nega problemi di personale

Ore di attesa al pronto soccorso prima di vedere il chirurgo. Martedì è stata una giornata difficile per i pazienti e il personale dell’ospedale Fatebenefratelli di Erba: la segnalazione è giunta a La Provincia da parte di un uomo che alle 11 si è recato al pronto soccorso con un taglio sulla testa, rimediato mentre era al lavoro nel Lecchese.In sala d’aspetto c’era un altro uomo in attesa, in questo caso con un taglio al braccio. A seguito del triage, entrambi sono stati messi in attesa di un chirurgo per chiudere le ferite con i punti. L’attesa si è protratta fino a sera, quasi dieci ore prima di poter tornare a casa con medicazione e referto. Nel corso della giornata, nella sala d’aspetto piena, non sono mancate le teorie sulle possibili cause dei ritardi e il pensiero è corso subito alla mancanza di medici.

Per il direttore sanitario Pierpaolo Maggioni, che conferma le lunghe attese registrate martedì al pronto soccorso, il problema non è legato al personale. «Le attese - dice - erano dovute al sovraffollamento di pazienti, non alla scarsità di medici in campo. Un problema a Erba, ma al Valduce, al Sant’Anna e all’ospedale di Cantù sono messi come noi se non peggio».Più difficile è immaginare il perché di tanti accessi, anche perché non siamo più nella stagione dei virus respiratori che puntualmente riempiono il pronto soccorso. «Posso solo fare delle supposizioni. Può essere che in altre strutture stiano depotenziando il servizio, o che ci siano dei lavori in corso, quindi molti più pazienti finiscano per concentrarsi qui a Erba».E poi c’è sempre la casualità. Capitano giornate nere come quelle di martedì, in cui si lavora dalla sera alla mattina per curare tutti i pazienti costretti a lunghe attese, seguite da altre molto più tranquille. Ieri, ad esempio, il pronto soccorso non è mai stato sovraffollato.

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