La svolta etica
di “Progetto|62”

Tess aziende Colombo Industrie Tessili: dagli scarti al miglioramento dei processi produttivi: l’azienda ha coinvolto designer, università e scuole

Luca Meneghel

Per Colombo Industrie Tessili le parole d’ordine sono innovazione e sostenibilità che esplicita nei modi più diversi. Dal supporto ai giovani designer, alla realizzazione di progetti e collaborazioni socialmente importanti, non trascurando incursioni nel campo dell’arte che uniscono mondi apparentemente distanti come quello del tessile e della scultura. Inoltre l’azienda da anni collabora con Scuole e Università che saranno il futuro del Made in Italy e porta avanti con impegno la visione di una moda etica grazie a numerose attività di riciclo e riuso di tutto quello che rimane dopo le produzioni. A settembre l’azienda ha partecipato infatti a Plug Mi, l’Urban Culture Festival di Milano organizzato in collaborazione con Revibe, la più grande comunità di designer e creatori interamente dedicata alla moda upcycling, mettendo a disposizione tessuti e know-how.

Una filosofia che si concretizza nell’impegno quotidiano di Arman Avetikyan, direttore creativo di Colombo Industrie Tessili e creatore di Progetto|62, culla da cui nasce il lavoro di questi ultimi anni.

«Progetto 62 - dice Avetikyan - è nato dalla volontà di mettere sessant’anni di storia aziendale al servizio del futuro. Progetto|62 è un laboratorio creativo di idee, collaborazioni e collezioni di tessuti esclusivi che punta su tre asset fondamentali: creatività, innovazione e sostenibilità. Proprio per la sua natura, sin dalla sua nascita, questo progetto ha implicato un grande lavoro che è partito dal recupero degli scarti industriali per arrivare fino al miglioramento degli stessi processi produttivi, affinché nulla vada sprecato e si possa parlare davvero di sostenibilità:”

Prosegue Avetikyan «L’obiettivo è mettere la sostenibilità al servizio della ricerca e di una moda più etica. Lo abbiamo fatto sostenendo e aiutando giovani stilisti come Marco Rambaldi, Federico Cina, Tiziano Guardini, Michael Stewart Dunne e il suo brand Standing Ground. Per ogni designer abbiamo studiato le esigenze e abbiamo risposto in maniera tailor-made alle richieste del singolo progetto. Con questo approccio, si valorizza il giovane designer, mettendo a disposizione un servizio solitamente dedicato ai grandi brand. Il team di Colombo Industrie Tessili è andato anche oltre: per aiutare i nuovi brand, l’azienda ha cercato di sviluppare una proposta di tessuti in grado di rispondere a diverse esigenze commerciali, eliminando i minimi di produzione. Con cento metri possono realizzare un’intera collezione, senza essere legati a una singola tipologia di tessuto».

Sempre in termini di sostenibilità, per l’azienda comasca è stata fondamentale l’introduzione della filosofia palindromo: una ricerca e sviluppo di articoli di nicchia limited edition sui quali vengono fatte lavorazioni particolari in grado non solo di dare nuova vita ai tessuti di scarto ma realizzando prodotti che aumentano il proprio valore. Numerosi gli esempi portati avanti in questo senso da Colombo Industrie Tessili: il progetto Looptex-candidato al Compasso d’Oro ADI- ha visto la collaborazione con alcuni artigiani della Valtellina con i quali Colombo ha realizzato i pezzotti, tappeti tradizionali di quella zona, tramutati poi in zaini, borse e scarpe. Un altro progetto importantissimo è stata la collaborazione con Pedü Original di Sondrio nella realizzazione di calzature ecosostenibili con materiali di riuso che sono stati presentati con successo all’ultimo Pitti Filati.

Colombo Industrie Tessili è una realtà che ama pensare ed agire “out of the box”. La convenzionalità non le appartiene e per tale motivo nel corso degli anni innovazione e sostenibilità sono diventati i driver di iniziative lontano apparentemente dal mondo del fashion. «Abbiamo lavorato con Garush, un filmmaker di origine armena premiatissimo in Francia, che ha realizzato un cortometraggio di successo utilizzando i nostri tessuti per i costumi. Per trasmettere la sua visione creativa sono state usate le nostre tecnologie realizzando i tessuti termo e foto sensibili, E ancora abbiamo affiancato Monica Mazzone e Camilla Alberti, due artiste promettenti che hanno presentato i propri lavori rispettivamente alla fiera milanese MiArt e a Palazzo Vecchio a Firenze».

Alla base di questa profonda trasformazione ci sono le persone e una organizzazione che punta a valorizzare le attitudini del singolo giungendo ad un miglioramento delle performance assieme alla crescita del benessere delle persone. Traendo ispirazione dalla rivoluzionaria esperienza della azienda Semco e dai concetti derivati, Colombo Industrie Tessili ha suddiviso l’azienda in team multifunzionali dove tutte le funzioni aziendali lavorano fianco a fianco in autonomia e con responsabilità su specifici progetti.

Grande la soddisfazione di Stefano e Massimo Colombo, presidente e amministratore delegato dell’azienda. «Siamo veramente soddisfatti dei risultati ottenuti grazie alle collaborazioni con accademie ed università, giovani stilisti, start up, onlus e partner industriali. Dallo scambio di esperienze nascono progetti che hanno un impatto concreto e che portano una grande iniezione di entusiasmo. Ringraziamo in particolare Arman per averci aiutato a ideare e realizzare Progetto|62».

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