Ali e quel mostruoso 10”01: «L’obiettivo è l’Olimpiade»

Atletica leggera Ha destato stupore il suo gran tempo (pur ventoso) sui 100

Sarà anche un tempo a favore di vento e che non verrà omologato, ma il 10”01 fatto registrare da Chituru Ali nei 100 metri nel meeting di Nairobi, rimane un segnale forte sulla strada che porta alle Olimpiadi.

L’albatese (25 anni) ha fatto capire, a chi di dovere, che c’è da tenerlo in considerazione per il quartetto che farà la staffetta a Parigi. Ha fatto anche capire, a sé stesso e al mondo intero, che ha nelle gambe e nella testa il minimo di 10 netti, lasciapassare per la prova individuale nella capitale della Francia.

Il comasco, sulla pista bagnata e ventosa (2,2 metri al secondo, di poco sopra i due metri ammessi), ha risposto a modo suo (non è di molte parole e quindi preferisce i fatti) alla mancata convocazione nella staffetta 4x100 che la prossima settimana a Nassau nel Mondiale andrà a caccia del pass per Parigi 2024. Mettendo in difficoltà i tecnici che lo hanno lasciato a casa più che altro per una mancata sincronia nei cambi.

Due anni lontano

Adesso però dovranno fare i conti con questo 10”01 che rimescola tutte le gerarchie. Al di là della “mostruosità” del tempo, il portacolori delle Fiamme Gialle è diventato il quarto italiano di sempre, dopo l’oro olimpico Marcel Jacobs, Filippo Tortu e il grande Pietro Mennea. Va poi sottolineata un’altra “mostruosità”: Ali non correva i 100 metri da quasi due anni e il suo personale (è ancora in vigore, ma statene certi, non lo sarà per molto) è di 10”12.

Scendere di 11 centesimi in un sol colpo, seppur con l’aiuto, nemmeno troppo grande, di Eolo, bilanciato dalla pioggia e dalla pista bagnata, è decisamente una super impresa.

Il dieci netto

L’albatese non fa polemiche: è troppo concentrato sugli allenamenti. «Adesso inizia la stagione vera - spiega -. Il mio obiettivo rimane sempre quello: la qualificazione per le Olimpiadi».

Anche prima di Nairobi, ha sempre ammesso che riuscirà a scendere sotto i dieci secondi. Nessuno però si aspettava che ci andasse così vicino, da subito alla prima uscita. Adesso cresce l’attesa per il prossimo impegno.

«Sicuramente ci sarò il 18 maggio al Roma sprint festival, assieme a Jacobs - spiega il campione comasco -.E forse farò una gara anche prima, ma dobbiamo ancora decidere».

L’incertezza non è un vezzo per Ali che invece deve centellinare gli sforzi, per evitare di incappare in un infortunio che, a questo punto della stagione, sarebbe catastrofico in ottica Olimpiadi. D’altra parte però il tempo stringe e c’è la necessità di correre almeno in dieci secondi netti, per andare direttamente a Parigi. Anche se rimane sempre aperta l’opzione staffetta, con la candidatura dell’albatese che è tornata di moda.

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