Cantù, Cagnardi resta appeso a un filo

La sconfitta di Cividale ha lasciato il segno, l’allenatore è sulla graticola in attesa di decisioni del club

Nervi tesi, quasi a fior di pelle. Non c’è pace alla Pallacanestro Cantù. Che, convinta di aver toccato il fondo con la sconfitta di Chiusi, ha cominciato a scavare ed è andata ancora più giù, rimediando un incredibile -23 a Cividale del Friuli nel sabato di Pasqua. Debacle che ha portato a una sorta di reazione a catena, tra provvedimenti, pensieri e riflessioni.

Sulla graticola, manco a dirlo, ci è finito, fin da subito, il tecnico Devis Cagnardi. Che ci sia una lampante scollatura tra lui e la squadra (o parte della) è visibile da quello che si vede in campo. Che la situazione sia fuori controllo è un altro dato incontrovertibile e che il coach sia in palese difficoltà anche con il mondo esterno lo si deduce da alcune risposte post gara. L’incrinatura dei rapporti con alcuni dei suoi ragazzi, invece, potrebbe essere quella notata guardando il linguaggio del corpo di alcuni degli stessi e del medesimo Cagnardi.

Non ha certo aiutato a rasserenare l’ambiente la decisione (punitivo o di solo chiarimento?) di portare tutti in palestra nel giorno di Pasqua, a tredici ore esatte dal ritorno, peraltro non agevole, in pullman dalla trasferta di Cividale. Il riposo, poi, come da tabella che ne prevedeva due, è stato concesso ieri, a Pasquetta.

E adesso? Adesso il presidente Roberto Allievi si è preso qualche ora per decidere il da farsi. Tutte le piste sono percorribili. Il confronto a livello societario è stato serrato, malgrado, complici le festività, non tutti fossero in città. Il quadro è chiaro, anche perché non sono mancate relazioni e consigli chiesti al gm Sandro Santoro e al ds Fabrizio Frates. Si valutano dunque le possibili soluzioni.

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