Trappola Urania, Cantù non deve caderci

La partita Momento delicatissimo per la S. Bernardo Cinelandia, che arriva dalla sconfitta con Trapani e rischia

Non è questo il momento della preoccupazione, ma certamente è quello della reazione, della compattezza e dello “stringere i denti”. La sconfitta contro Trapani ha lasciato certamente amarezza e delusione, ma Cantù non può perdersi d’animo proprio ora, al rush finale della prima fase della stagione.

Sei partite alla fine

Sei partite alla fine, c’è un secondo posto da conservare – il primo è ormai svanito, troppo forte Trapani in questo momento – e Cantù è in piena bagarre. Torino è appiccicata a quota 24, Cantù ha il vantaggio nello scontro diretto dell’andata e il 7 gennaio si riaffronteranno in Piemonte.

Ma alla squadra di Ciani ci si penserà da domenica, perché oggi c’è una sfida per certi versi ancora più importante. A Desio, per la seconda partita casalinga consecutiva, arriva l’Urania Milano, squadra che sta dimostrando di essere altamente competitiva e che punta dritta a un posto nei playoff. Una squadra che, al netto dell’infortunio a inizio stagione di Beverly (rientrato la scorsa settimana) e di pochi e mirati innesti, è un team che si conosce e gioca a memoria.

E, soprattutto, con Rieti è la prima inseguitrice di Cantù e Torino e mira a un miglioramento della propria classifica.

Per Cantù, non c’è migliore occasione - giocando in casa – per provare a dimenticare Trapani, sfida che ha dato almeno due certezze: la prima è che i siciliani sono imprendibili, l’altra che in fondo le distanze non sono così nette e marcate.

Ma Trapani farà corsa a sé e – facendo un enorme passo in avanti – se Cantù arriverà ai playoff da seconda in classifica, i rispettivi destini si separeranno in due tabelloni differenti, senza possibilità di incrocio.

Ecco perché il “derbino” di stasera – palla a due alle 20.30 – è particolarmente importante. Serve una reazione, nervosa e tecnica, per riacquistare fiducia e preparare il terreno in vista dello scontro diretto con Torino, che potrebbe essere lo spartiacque per la partecipazione alle Final Four di Coppa Italia, primo obiettivo stagionale di ogni squadra di alta classifica.

Sarà anche, come detto, il tempo di stringere i denti. Una condizione con cui Cantù convive da ottobre. Se i ritorni di Baldi Rossi e Cesana avevano illuso che i conti con la sfortuna fossero definitivamente chiusi, le caviglie saltate di Bucarelli e Burns hanno immediatamente riportato tutti alla realtà. Il primo ci sarà ma non sarà al meglio, l’altro è ancora in forte dubbio.

Bisogna reagire

E allora, ancora una volta, servirà la Cantù – già vista più volte – che sa reagire, che sa anche spremere alcuni uomini e che ha dimostrato di non mollare mai. I pericoli arriveranno soprattutto dall’arco dei 3 punti, dove Milano sa colpire con tanti giocatori.

Il ritorno di Beverly darà invece centimetri e fisicità. Cantù lo sa e sta trovando le contromisure, sperando che le percentuali da 3 tornino quelle viste prima di Trapani e la lotta a rimbalzo sia più redditizia rispetto al solito.

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