Mai lo stesso Como. Con Fabregas c’è spazio per tutti

Calcio B Sette formazioni diverse in altrettante gare. Il tecnico spagnolo ha utilizzato ventiquattro elementi alternando spesso i giocatori e molto poco il modulo

Sette partite con la gestione Fabregas, sette formazioni diverse, un po’ per necessità un po’ per scelta. Nel percorso post Longo il Como non è mai sceso in campo con lo stesso undici, anche se i cambiamenti non hanno interessato tutti i ruoli. Finora, in pratica, sono stati utilizzati tutti i 24 senior a eccezione di Filippo Scaglia, fuori dal progetto, e Paolo Faragò, che non è nella lista di Lega.

In particolare le alternanze proposte dal tecnico spagnolo hanno riguardato gli esterni e la coppia di centrocampo.

Le due punte a Cosenza

Mentre per quanto riguarda il modulo, la falsariga è sempre stata più o meno la stessa, con la variazione più significativa a Cosenza, dove per la prima volta dall’inizio sono stati schierati due attaccanti puri.

A dettare i cambiamenti sono state anche alcune squalifiche: difficilmente la coppia centrale difensiva per esempio sarebbe cambiata se non fosse stato fuori causa Barba per due turni. Così come probabilmente non sarebbe rimasto fuori Curto a Cosenza se non perché fermato dal giudice. Diverso invece il discorso dell’esterno sinistro, ruolo in cui Ioannou ha lasciato spazio a Sala per motivi fisici.

Fatto sta che nella linea a quattro davanti a Semper solo Odenthal ha giocato tutte le partite: Curto a destra ha giocato sempre tranne nell’ultima gara, sostituito da Vignali, Barba ha lasciato il posto due volte a Solini mentre a sinistra Ioannou con Fabregas ha giocato titolare due volte, con Feralpisalò e Sudtirol, mentre nelle altre cinque partite ha giocato Sala.

Nella coppia di centrocampo nessuno ha giocato titolare tutte e sette le gare: con la Feralpi Fabregas scelse la coppia Bellemo-Baselli, mai più riproposta, con il Lecco Abildgaard-Bellemo, con il Sudtirol, Kone.Abildgaard. Poi si è stabilizzato sulla coppia Abildgaard-Bellemo, anche in questo caso hanno pesato infortuni e squalifiche.

Un ruolo in cui si è cambiato spesso è stato l’esterno alto a destra: Iovine, Da Cunha, Cassandro, Kerrigan, Vignali, Cassandro e ancora Iovine, questa è stata la successione. Nel ruolo di centrale dietro la punta c’è sempre stato Verdi tranne che nella formazione iniziale con il Palermo, quando è stato scelto Baselli.

Da Cunha ha giocato prevalentemente a sinistra, tranne che con il Lecco in cui è partito a destra con Chajia a sinistra, l’unica partita in cui quest’ultimo ha giocato da titolare. In attacco, Cutrone titolare fisso sette volte su sette, Gabrielloni è partito dall’inizio solo nell’ultima gara a Cosenza.

Strategie di mercato

Ci sono state dunque scelte abbastanza costanti, mentre in qualche ruolo Fabregas ha voluto forse testare soluzioni diverse anche in vista di valutazioni per il mercato. E per qualcun altro invece lo spazio è stato decisamente ridotto, su tutti Cerri, che ha avuto davvero pochi minuti a disposizione. Ma che a differenza di altri giocatori poco o per nulla impiegati non sembrerebbe destinato a restare fuori dal progetto. Sarà interessante capire come e se potrà essere più impiegato nel ritorno.

Come probabilmente avrà più spazio un giocatore indispensabile nella prima parte di stagione come Ioannou, che nelle ultime settimane è stato fermato da problemi fisici ma che nella seconda parte di stagione potrebbe risultare ancora fondamentale. Un altro giocatore che va atteso è Kone, operato di ernia nelle scorse settimane. Rinforzi saranno sicuramente necessari in difesa, dove i centrali sono tre per due posti, ma è probabile che in ogni reparto arrivino alternative nuove.

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