Ganz nella top ten
dei bomber azzurri
«Con il 9 di Borgo»

Domenica ha segnato la rete numero 39. Adesso è al settimo posto, superato Nicoletti. «Sento la responsabilità del numero. Sto tornando ok»

Con due stagioni e mezzo in azzurro, Simone Andrea Ganz si è arrampicato sino al settimo posto dei marcatori azzurri. Contando anche le reti nei playoff e in Coppa Italia. Un dato sorprendente, ma che ha due spiegazioni. Primo: Ganz ha centrato due stagioni mostre con 34 gol in due anni, nella sua prima esperienza azzurra; secondo, le provinciali spesso hanno bomber o in rampa di lancio o al crepuscolo della carriera, dunque non per molte stagioni. Infatti al comando della classifica ci sono giocatori che hanno passato più di dieci anni in azzurro. Cetti, Romano, Baldini e Preziati ci sono restituiti solo da immagini su carta, in bianco e nero. Per trovare il primo dell’era moderna, bisogna andare al quinto posto con Cecconi, che al Como fece “solo” tre stagioni ma molto ricche di gol. Con le cinque reti segnate quest’anno, Ganz ha sorpassato un mito azzurro come Nicoletti. Insomma, Simoneandrea si sta ritagliando un ruolo significativo nella storia del Como. E tra l’altro, sta tornando in forma. Il suo atterraggio di nuovo nel pianeta Como non è stato facile, dopo due stagioni praticamente senza mai giocare. Ma piano piano il Ganz di adesso assomiglia sempre di più a quello che vedemmo cinque anni fa, capace di trascinare il Como in serie B con una serie di reti decisive nel finale di campionato e di segnare 16 gol in B in una squadra che arrivò ultima.

«Non sono ancora quello lì - dice oggi -. Ma non sono nemmeno quello delle ultime due stagioni. Ho fatto bene a tornare a Como. Sento la fiducia di tutti, del mister, dei compagni, del direttore e dell’ambiente. Dopo aver fatto fatica per due anni, non è facile ritrovare continuità. Qualcosina mi manca ancora, ma sono contento perché i progressi si vedono, e solo la tranquillità ti fa evitare di sbagliare sotto porta».

Gli diciamo della classifica, e si sorprende: «Avevo letto qualcosa sui social, ma non ci avevo fatto molto caso. Cavoli, essere nella top ten all time del Como è una cosa importante. Mi fa piacere, spero di segnarne altri così da scalare ancora di più la classifica e restare nella storia di questa società. Che per me è come dire “casa”».

Dei bomber del passato, ne ha in testa due: «Uno è Borgonovo. Se ne parlò quando presi la numero 9 la prima volta. Quando passo per il tunnel degli spogliatoi e vedo il murales di Borgonovo con la maglia numero 9 appeso alla rete, mi viene sempre un brivido. Non è facile portare questa maglia a Como, ma io cerco di farlo il meglio possibile. Sento il suo peso. L’altro è Oliveira, perché l’ho visto giocare e so che qui ha fatto benissimo».

La graduatoria dei suoi gol, piccolo podio: «Sul primo gradino, quelli segnati tra l’ultima di C e i playoff l’anno della promozione: per importanza; sul secondo gradino, quelli contro Salernitana (al 95’), Trapani e Novara in B, perché belli e importanti; al terzo, quello con la Pistoiese di quest’anno, perché il più bello della mia seconda vita a Como».

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