Fratelli d’Italia, a Cantù si corre da soli?

Cantù al voto FdI si interroga: ingoiare il Galbiati bis o correre da soli con un candidato proprio. Tra i papabili l’ex sindaco e il campione di basket, Maspero, Cappelletti e Nicolini. Decide Milano

Niente da fare, restano in silenzio in casa Fratelli d’Italia, dopo l’annuncio della Lega che ha confermato la ricandidatura del sindaco Alice Galbiati per le amministrative di giugno. Ma ascoltando con attenzione, è un silenzio che in realtà fa un gran baccano. Potrebbe essere il rumore del primo partito in Italia, oggi per consenso, che organizza la fila per prendersi da solo la guida della città che da 30 anni consecutivi è amministrata dalla Lega.

L’unica breve parentesi, dal 1993 a oggi, nel 2012, con la storica vittoria di Claudio Bizzozero per Lavori in Corso, che ebbe la meglio al ballottaggio contro l’oggi sottosegretario all’Interno Nicola Molteni. E anche quella volta il centrodestra corse diviso, la Lega da una parte e Forza Italia e Alleanza Nazionale dall’altro, in quello che allora si chiamava Popolo delle Libertà. Sembra preistoria.

L’annuncio di Nicola Molteni

La scorsa settimana proprio Molteni, l’uomo fortissimo della Lega comasca, ha annunciato l’intenzione di confermare la candidatura di Alice Galbiati, nonostante Fratelli d’Italia avesse più volte ribadito di non gradire questa soluzione. L’hanno dimostrato plasticamente sedendo per buona parte del mandato in opposizione.

Le Lega, quindi, ha mostrato i muscoli, per poi appellarsi alla responsabilità: «Cantù ha bisogno di tutto il centrodestra unito per affrontare le sfide dei prossimi anni», le parole di Molteni. Da allora, dai meloniani, il silenzio. Due, quindi, gli scenari che si potrebbero delineare. Il primo, un ritorno a casa nel centrodestra, dove Forza Italia ha già confermato che non mancherà, mandando giù la scelta di puntare ancora su Galbiati e non, come avrebbero gradito, su altri due leghisti della giunta, Maurizio Cattaneo o Giuseppe Molteni. Dato il livello dello scontro di questi anni, che spesso è apparso personale oltre che politico, viene da interrogarsi però sulla tenuta di una giunta condivisa.

Pierlo: «Fantascienza»

La seconda ipotesi, che nessuno si è mai impegnato troppo a nascondere, quella di una corsa in solitaria da parte di Fratelli d’Italia, che gode di un consenso tonico come mai prima d’ora e allestisce il proprio comitato elettorale a due passi dal municipio, nello stabile del cinema Lux. Il che porta, ovviamente, a sbizzarrirsi in città con il toto candidature. Un nome che circola con una certa insistenza, e decisamente inaspettato, quello di Pierluigi Marzorati, l’ingegnere volante, bandiera del basket canturino e volto molto noto anche per la sua attività come presidente dell’Associazione Benemeriti. Verità o Fantapolitica? «Ma no – assicura lui – è fantascienza. Qualche amico me l’ha chiesto, è vero...ma credo che forse sia troppo tardi per me per darmi alla politica». Non tutti paiono pensarla così. Ci sono poi i nomi di partito, vedi il capogruppo Valeriano Maspero, o Edgardo Arosio, che sindaco in passato lo è già stato per la Lega e oggi non avrebbe più problemi di incompatibilità.

O, tra i profili interni, l’avvocato Massimo Nicolini. Ma c’è anche chi va oltre, chi pensa a figure di riconosciuta e solida esperienza amministrativa che, pur non militando nel partito, potrebbero avere voglia di mettersi in gioco. E qualcuno fa notare la presenza come relatore a Communis, la festa di FdI andata in scena nei mesi scorsi, di Massimo Cappelletti, vicesindaco dal 2002 al 2012 per dieci anni per il Pdl.

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