Tenta di pagare il pieno di benzina con banconote false. A casa i poliziotti gli trovano 21mila euro

Il fatto Dal benzinaio con pezzi da 20 “sospetti”, il gestore chiama il 112. Nell’abitazione a Cantù altri biglietti e una finta divisa della polizia: arrestato

Ha tentato di pagare al distributore di benzina – dove in precedenza aveva fatto il pieno alla sua Audi A6 nera – con una serie di banconote da 20 euro. Il gestore dell’Agip di via Ambrosoli, tuttavia, si è accorto che qualcosa non andava in quei biglietti che aveva in mano e ha così deciso di avvisare il numero unico di intervento che ha inviato sul posto una volante della polizia. È iniziata in questo modo una operazione che ha portato gli agenti a recuperare centinaia di biglietti falsi da 20 e 100 euro che sono stati posti sotto sequestro, al pari di altri soldi in contante (un migliaio di euro) questa volta genuini. Un intervento che è avvenuto nel pomeriggio di mercoledì, quando erano le 16.30, e che ha portato all’arresto di un venticinquenne canturino.

L’intervento della polizia

Tutto è iniziato dopo la chiamata del gestore della pompa di benzina di via Ambrosoli che, al tatto, si era accorto che quelle banconote tutte da 20 euro non parevano essere autentiche. Gli agenti della volante, dopo aver raggiunto il distributore per cercare di capire quello che stava avvenendo, hanno identificato il conducente dell’Audi, che è risultato essere un canturino di 25 anni tra l’altro già noto alle forze dell’ordine.

Il ragazzo, Mattia Furco, da quanto è stato possibile apprendere da un comunicato diffuso dalla polizia (e in attesa degli sviluppi investigativi e dell’interrogatorio di fronte al giudice), avrebbe «ammesso le proprie responsabilità». Da una prima perquisizione eseguita direttamente sul posto in via Ambrosoli, sia sulla sua persona che nell’auto, sono state rinvenute altre banconote false, con tagli da 100 e 20 euro cadauna, per un ammontare complessivo di quasi tremila euro.

Un tesoro in banconote false

Ma il grosso del sequestro è saltato fuori nella perquisizione a domicilio, ovvero nell’abitazione di Cantù. Qui, gli agenti delle volanti hanno rinvenuto e sequestrato altre banconote false degli stessi tagli (20 e 100 euro), per un totale di oltre 21mila euro, oltre a denaro contante (in questo caso vero) per un importo di quasi mille euro.

Nelle mani della polizia sono rimasto anche telefoni cellulari e carte di pagamento. Ma non è finita qui: in una armadio della casa è saltata fuori pure una divisa proprio della Polizia di Stato, «verosimilmente utilizzata – sostengono dalla Questura - per compiere delle truffe».

Tutto il materiale è stato sequestrato e verrà analizzato dagli uomini di viale Roosevelt per riuscire a delineare l’origine del traffico di così tante banconote false. La segnalazione dell’arresto è stata girata alla procura di Como ed è sul tavolo del pubblico ministero Michele Pecoraro. Il venticinquenne è stato portato al Bassone in attesa di essere sentito dal giudice delle indagini preliminari.

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