A Como il gruppo di Fratelli d’Italia si spacca: Molteni se ne va. Il coordinatore: «Lo capisco, ma resti»

Politica Il candidato sindaco del centrodestra resta in consiglio, però si sposterà nel “Misto”: «A disagio, abbiamo idee diverse». Molinari: «Il partito aveva indicato lui come capogruppo...»

Il candidato sindaco del centrodestra Giordano Molteni lascia Fratelli d’Italia, ma non il consiglio comunale (dove assicura resterà per tutto il mandato) e si trasferirà nel gruppo misto.

Il motivo? Molteni parla di «disagio» all’interno del gruppo (composto anche da Lorenzo Cantaluppi e Antonio Tufano) e di voler «portare avanti istanze in modo adeguato e di visione». Non annuncia tempistiche e il passaggio formale potrebbe quindi non essere immediato, ma lui stesso dice senza giri di parole che sta «valutando il passaggio al gruppo misto».

Lo scontro interno

«Tutte le volte che nella mia vita mi sono ritrovato a ricoprire un ruolo o un incarico - spiega il medico, già primario di Otorinolaringoiatria al Sant’Anna e in passato sindaco di Lipomo per più mandati - dopo un certo periodo di tempo mi sono fermato e ho riflettuto per capire se stavo agendo correttamente, in modo sensato. In campagna elettorale ero il candidato sindaco della coalizione, non sono andato al ballottaggio per un numero esiguo di voti (al suo posto ci è andato l’attuale primo cittadino Alessandro Rapinese per poco più di un centinaio di voti, ndr), ma ci siamo battuti per riuscire a ottenere il risultato. Passato il momento iniziale di amarezza e delusione, sono consigliere comunale. Avevo detto che ci sarei rimasto cinque anni e lo ribadisco oggi, ma voglio far bene il mio ruolo, utilizzando il minimo di esperienza che ho accumulato Per portare delle migliorie alla mia città».

Da un lato Molteni sottolinea la difficoltà «nel lavorare con il sindaco Rapinese e la sua squadra poiché, se è vero che ogni primo cittadino deve avere del tempo opportuno per meditare e ragionare, di contro usa termini irriverenti e non accoglie alcuna proposta delle opposizioni. Io da sindaco mi sono arrabbiato in diverse occasioni, ma se dall’opposizione proponevano cose intelligenti per Lipomo, le accoglievo».

Dall’altro, però, il malessere è tutto interno a Fratelli d’Italia. Molteni fin da subito non era stato scelto come capogruppo benché candidato sindaco (cosa che normalmente avviene) dai due colleghi, che avevano indicato invece lo stesso Cantaluppi. Oggi Molteni parla, definendo il clima che c’è nel gruppo, come una «situazione che non mi fa stare bene perché non svolgo il mio ruolo di consigliere in modo adeguato. Penso a problemi come piazza Roma, vorrei dire la mia e invece...vorrei affrontare tematiche con visioni più ampie. Mi trovo all’interno di un gruppo consiliare in cui vediamo le cose in maniera diversa. Questa situazione va avanti da mesi e non credo ci possano essere soluzioni o cambiamenti imminenti. I due colleghi hanno un accordo e io non voglio stare a scaldare la sedia. Tanto o poco, voglio lavorare in modo consapevole e con un minimo di cultura ed esperienza. Essere inutile mi dà tensione e disagio. Loro sono dei bravi ragazzi, ma hanno idee diverse dalle mie. Il mio eventuale passaggio al gruppo misto sarà legato a un messaggio civile e chiaro in consiglio comunale».

L’invito del vertice dei meloniani

Dal canto suo il coordinatore provinciale (appena riconfermato da Giorgia Meloni) Stefano Molinari difende Molteni e lo invita a restare. «Capisco il suo disagio - dice - che nasce dal fatto che non gli e stata riconosciuta dal gruppo la leadership che doveva portarlo a fare il capogruppo e che il partito, tra l’altro, aveva dato come indicazione essendo una cosa naturale avendo lui fatto il candidato sindaco».

Poi la mano tesa: «Credo che l’azione politica e la sua esperienza possano essere portate nel gruppo di Fratelli d’Italia poiché comunque, da consigliere comunale, può portare avanti le istanze che ritiene giuste in accordo con il partito».

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