Lega dei Ticinesi all’attacco: «Stop al traffico di passatori»

Maslianico La richiesta dopo il fermo di un uomo con cinque clandestini. Il valico con Pizzamiglio osservato speciale: «Frontiere varcate più volte»

La Lega dei Ticinesi ha chiesto al Governo di Berna una stretta alle frontiere sul tema sensibile dei passatori, dopo il fermo di un trentanovenne turco che lo scorso 3 giugno aveva tentato di entrare in Ticino attraverso il valico di Maslianico-Pizzamiglio con a bordo cinque clandestini, tra cui due bimbi.

Un episodio che secondo il partito di via Monte Boglia merita tutta l’attenzione del caso, anche perché «l’uomo - stando alle indagini - aveva varcato più volte la frontiera italo-svizzera».

Immigrazione in aumento

Da qui la richiesta a Berna «di intensificare ulteriormente i controlli», che sicuramente si tramuterà in un atto ufficiale - un’interpellanza - da parte del consigliere nazionale Lorenzo Quadri.

Di sicuro la vicenda rischia nuovamente di creare i presupporti per un’ulteriore richiesta di meglio monitorare le dogane minori, anche se il Governo ha escluso in via definitiva la possibilità di nuove chiusure notturne.

A quattro mesi dalle attese elezioni federali, la Lega dei Ticinesi è pronta a dare battaglia su questo tema che inevitabilmente vede il nostro territorio come spettatore interessato.

Peraltro la presa di posizione forte del partito fondato da Giuliano “Nano” Bignasca arriva nel giorno in cui la Segreteria di Stato della Migrazione (la Sem) ha dato conto nel solo mese di maggio di 2045 nuove domande d’asilo, vale a dire 394 in più rispetto al mese precedente (+23,9%) e 570 in più rispetto al mese di maggio dello scorso anno.

Pressione

Un dato che ben evidenzia la pressione (anche al “confine sud”, che vede direttamente interessati i valichi comaschi, a cominciare da quelli minori) migratoria con cui la vicina Confederazione sta facendo sempre più i conti di mese in mese. A fine maggio le persone in possesso dello statuto “S” (che garantisce il diritto di soggiorno sul territorio federale) erano più di 65 mila, con 3 mila domande in attesa di essere esaminati.

Numeri che peraltro sono destinati a crescere in maniera importante - stando alle proiezioni del Governo - da qui a settembre.

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