L’inaugurazione della cascina: «Tolta ai boss, torna alla gente»

Fino Mornasco Le celebrazioni e l’intitolazione fissate il 25 novembre. Il sindaco: «I lavori sono finiti, un evento che ci riempie di orgoglio»

La cascina confiscata alla criminalità organizzata in Valle Mulini, a Fino Mornasco, è stata completamente riqualificata e il prossimo 25 novembre sarà inaugurata e intitolata a Emanuela Loi, agente della scorta del giudice Paolo Borsellino, morta il 19 luglio del 1992 nella strage di via D’Amelio.

Messaggio forte

È un messaggio forte quello che il Comune si prepara a lanciare: la casa non sarà più un luogo abbandonato e di degrado, ma simbolo di legalità. «I lavori sono finiti, dalla seconda metà di novembre la cascina sarà completata con gli ultimi dettagli – conferma il sindaco di Fino Roberto Fornasiero -. Saremo quindi pronti a presentarla alla comunità. L’idea è quella di abbinare all’inaugurazione, con cerimonia di intitolazione ed esposizione della targa per Emanuela Loi, la mostra “Noi siamo loro” dedicata a Falcone e Borsellino che sarà visitabile nella cascina per tutto il weekend. Manteniamo il filo d’intitolazione alle donne, considerando anche il bene confiscato a Socco e dedicato nel 2017 a Lea Garofalo, testimone di giustizia italiana, vittima della ’ndrangheta». Al primo piano c’è la nuova sala civica polifunzionale di proprietà del Comune, adibita a uso conferenze o vari tipi di assemblee: qui l’amministrazione ha intenzione di svolgere anche un consiglio comunale, per darle un ruolo istituzionale. Al piano terra ci sono invece gli uffici per le guardie ecologiche volontarie del parco delle Groane. Saranno presenti all’inaugurazione Regione Lombardia e rappresentanti del parco, insieme alle autorità comasche: l’invito è stato infatti esteso anche a prefetto e questore. «Riteniamo sia una cerimonia dall’alto valore simbolico, legato alla lotta alla criminalità organizzata - ha aggiunto Fornasiero -. Sarà un evento importante per il paese. La cascina era abbandonata da anni e fatiscente: è stata fatta una ristrutturazione integrale, rispettando le caratteristiche architettoniche del tempo e della tradizione lombarda. Abbiamo ad esempio mantenuto il legname storico del tetto, andando a rifare tutto quello che era ammalorato. Ora è molto bella e penso sia anche un bel biglietto da visita per tutta la frazione di Valle Mulini. Speriamo che sia un volano per la rinascita della zona, con il Seveso a pochi passi».

Superati i 400mila euro

E ha concluso: «Dall’iniziale cifra di 300mila euro (con cofinanziamento regionale da 150mila euro e l’altra metà divisa tra Comune e parco, ndr) abbiamo superato i 400mila: il progetto era stato redatto appena prima dell’escalation dei prezzi di materie prime e lavorazioni e quindi il costo dell’intervento è aumentato notevolmente. Questa differenza l’ha sostenuta il Comune di Fino anche grazie agli aiuti statali. Abbiamo aggiunto lavorazioni che non erano previste anche all’esterno dell’immobile, sia nel retro sul cortile, sia verso la strada». Tutto pronto, dunque, per il taglio del nastro.

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