Valduce, un progetto dedicato ai genitori e passi avanti per il nuovo Pronto soccorso

Salute Contro il fenomeno della denatalità l’ospedale di via Dante rilancia “Nascere in centro”: «Sostenere la genitorialità e stare vicino alle famiglie». Appuntamento sabato in via Vitani

Il Valduce segue da vicino cento maternità a rischio all’anno, e sabato è in programma una nuova giornata dedicata alle giovani famiglie.

Circa il 10% delle nascite portate a termine al Valduce è descritta come “codice rosso”, non tanto per le condizioni di salute delle mamme o dei neonati, quanto per la fragilità che coinvolge le famiglie, dettata dalle condizioni economiche, dalla mancanza di relazioni stabili, dal peso che i genitori devono portare in un momento storico complicato. Ecco perché l’ospedale rilancia il progetto “Nascere in centro”, il cui obiettivo è ascoltare e sostenere le mamme e il loro bisogno di maternità. Un modo concreto di contrastare la denatalità.

Un’azione puramente sanitaria?

«La denatalità è un grande problema culturale – ha detto Mariella Enoc, procuratrice speciale del Valduce –, nella maternità la società odierna vede degli aspetti negativi insuperabili e non coglie quanto di più positivo regala la nuova vita. Il parto è ridotto ad una azione puramente sanitaria. Mentre noi dobbiamo occuparci della psiche e dello spirito delle mamme, dobbiamo essere vicini alle famiglie per sostenere la genitorialità». Niente “pro life” o imposizioni sulle libertà individuali, il Valduce ha come missione la comprensione e il dialogo aservizio delle famiglie. «Le nostre ostetriche seguono a casa le neo mamme – così Roberto Consonni, direttore del dipartimento di Chirurgia – Abbiamo gruppi di genitori per confrontarci, offriamo la possibilità di rapidi consulti telefonici e tele visite per chi è più lontano. Abbiamo costruito una collaborazione con una rete di consultori sul territorio per garantire vicinanza». Tutti servizi gratuiti. Un’idea partita in sordina qualche anno fa, soprattutto per aiutare le mamme in maggiore difficoltà, che rappresentano come detto circa il 10% dei parti seguiti all’anno dal Valduce.

Sabato 11 maggio alla casa Giovannina Franchi di via Vitani dalle 14.30 alle 18 torna allora “Nascere in centro”, con iniziative informative, ma anche momenti di intrattenimento dedicati ai più piccoli. Ci sarà il Centro d’ascolto per la vita, il consultorio Icarus e La Famiglia, la Fondazione Caccia. Disagio, depressione post partum, solitudine, questo è quel che il Valduce vuole tenere alla larga dei neonati. «Dobbiamo fare un salto culturale per contrastare la denatalità – dice Daniele Merazzi, primario del reparto Materno infantile –. L’esperienza del parto deve tornare ad essere positiva, deve essere vissuta come una immensa gioia e non come un sacrificio». Nel 2023 la provincia di Como ha chiuso con un record negativo: 3.738 nuovi nati. Mai così pochi, fino a pochi anni fa nel nostro territorio nascevano oltre 5mila bambini all’anno.

L’altro fronte

Dunque il Valduce intende investire un capitolo importante delle sue risorse su questo tema. Un altro capitolo sul quale il Valduce si appresta ad investire è il nuovo Pronto soccorso. «Vogliamo costruire un nuovo reparto di emergenza urgenza al posto dell’attuale – conferma Enoc – chiuso il progetto dobbiamo ultimare pochi dettagli nelle autorizzazioni. Ma stiamo già valutando le offerte che ci sono arrivate dai costruttori. Poi la Congregazione che regge le sorti dell’ospedale dovrà decidere se fare questo passo, nel quale io credo con forza. Vogliamo coinvolgere anche l’Ats e il pubblico per costruire un servizio che serva davvero ai comaschi».

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