Ausiliari e vigili scatenati, record di multe
In città 200 al giorno per la sosta

Il caso Tolleranza zero del Comune con chi lascia l’auto in sosta vietata o ha il tagliando del parcometro scaduto. Addetti con palmare e taccuino anche di sera, così come durante gli eventi sportivi. I comaschi? Si dividono

Che i comaschi siano diventati, d’un tratto, molto più indisciplinati, è quantomeno improbabile. E allora la raffica di multe inflitte a Como nell’ultimo anno per il mancato rispetto delle regole sulla sosta si spiega solo con una stretta decisa dal Comune. La linea è quella della “tolleranza zero” e d’altro canto basta girare in città per rendersi conto che vigili e ausiliari della sosta sono impegnati con maggiore frequenza, rispetto al passato anche recente, a sanzionare gli automobilisti.

Soprattutto gli ausiliari della società comunale Csu sono “scatenati” e con implacabile solerzia verificano la regolarità delle auto parcheggiate nei posti blu e in quelli riservati ai residenti. Non appena individuano qualcosa che non va, ecco che predispongono la muta, con il palmare d’ordinanza. Un’attenzione che, come da tradizione, sta facendo discutere. E vede i comaschi schierati su posizioni diametralmente opposte: da una parte quelli che «finalmente, era ora, non se ne poteva più, bisogna mettere ordine, chi sbaglia paga» e via dicendo, dall’altra il partito del «ma dov’è il buonsenso?» e del «basta multe a raffica, volete solo fare cassa ecc. ecc.».

Comunque la si pensi, resta il dato di fatto: i numeri delle sanzioni hanno raggiunto livelli record, nell’ordine di 200 al giorno solo per il capitolo sosta. E sono equamente divise tra il centinaio inflitto dagli agenti della Polizia locale e gli altrettanti verbali staccati dagli ausiliari di Csu (questi ultimi, va ricordato, possono verificare solo l’omesso pagamento nel parcheggio con strisce blu o il tagliando scaduto, oltre alle irregolarità nell’utilizzo dei posti gialli). In totale parliamo di oltre 72mila multe in città tra il primo luglio dell’anno scorso e il 31 agosto di quest’anno.

A scatenare il dibattito, nel’ultimo periodo, è il gran numero di sanzioni elevate in occasione di importanti manifestazioni sportive (in primis il Giro di Lombardia, ma anche il torneo di tennis a Villa Olmo e le partite casalinghe del Calcio Como), giornate che avrebbero dovuto suggerire - secondo alcuni comaschi - un pochino di tolleranza in più. Ma non piacciono a tutti anche i controlli in orario serale, soprattutto al sabato sera, se mirati a sanzionare automobilisti che lasciano il veicolo in zone che non creano intralcio o situazioni di potenziale pericolo. Anche nell’ultima settimana, in effetti, alcuni ausiliari di Csu sono stati avvistati ben oltre le otto di sera mentre controllavano le targhe delle auto lasciate in sosta nei posti riservati ai residenti, pur in presenza di un gran numero di stalli gialli liberi nella medesima area.

Tra gli episodi più eclatanti anche quello della cittadina multata per aver lasciato l’auto in divieto fuori dal tabaccaio mentre entrava per pagare una multa rimediata il giorno prima esattamente nello stesso punto. E la storia del furgone di un artigiano fotografato dalle telecamere a un varco di ingresso della Ztl semplicemente perché il conducente stava facendo manovra proprio con l’obiettivo di scaricare la merce senza entrare nell’area pedonale: sono bastati pochi centimetri di presunta “invasione” ed ecco la multa. A nulla sono valse le proteste, la risposta è stata: «Se vuole, può provare con il giudice di pace».

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