Autosilo Santa Teresa. Dopo oltre vent’anni si sistemano i reperti

Lavori in corso Box acquisiti dalla Bcc Brianza e Laghi che sta intervenendo sui resti della vecchia cripta. Pontiggia: «Pronto in estate, noi sensibili al territorio»

Una storia, quella dell’autosilo di piazza Santa Teresa, iniziata alla fine degli anni Novanta con il primo progetto dell’autosilo interrato e che sarà conclusa «entro l’estate». A oltre vent’anni dalla partenza dei lavori, che sono stati costellati di imprevisti e problemi.

Una storia travagliata

A togliere definitivamente i ponteggi dalla parte superiore dell’autosilo aperto nell’agosto del 2008 e a restituire alla città uno spazio è la Bcc Brianza e Laghi (già nel 2015 aveva rilevato 35 dei 69 posti auto). I lavori sono a buon punto e, semplicemente passando dalla zona, si ha un’idea di come verranno valorizzati i reperti. Già dai primi scavi, nel 2003, emersero i resti della vecchia chiesa di Santa Teresa con il convento dei Carmelitani scalzi, costruita tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento. Dell’edificio demolito tra il 1958 e il 1960 (la facciata venne invece venduta alla parrocchia di Bellagio) restano oggi la cripta, alcuni ossari e resti di colonne affrescate. Le parti laterali vennero invece abbattute in accordo con la Soprintendenza in quanto prive di valore. Fu però prescritta la conservazione della cripta. «Finalmente dopo qualche anno - spiega il presidente della Bcc Brianza e Laghi Giovanni Pontiggia - siamo riusciti a sbloccare tutto, anche con la Soprintendenza, e contiamo entro l’estate di ultimare la zona esterna». C’erano infatti una serie di problematiche aperte con l’amministrazione comunale che andavano avanti da anni (in passato la vicenda autosilo era finita anche nelle aule di tribunale con diversi contenziosi con la cooperativa che aveva avviato il progetto) e che sono state ora risolte. Ecco perché i lavori sono ripartiti nella parte pubblica e stanno procedendo a ritmo serrato.

«Per noi - prosegue Pontiggia - essere attori e portare a compimento l’opera assumendoci gli oneri (anche economici, ndr) del completamento, sopperendo anche alle inadempienze passate dimostra la nostra sensibilità nei confronti del territorio e, in particolare, verso la città di Como». Come detto la storia del parcheggio è lunga e piena di ostacoli. Il progetto iniziale dell’autosilo da poco meno di 90 posti, con i primissimi scavi nel 2001 era stato poi ridimensionato una prima volta scendendo a 77 e una seconda, a 69 box totali. Il ritrovamento dei reperti aveva portato alla necessità di “traslare” l’opera di alcuni metri verso il collegio universitario con nuovi progetti, autorizzazione e, ovviamente, aumento esponenziale dei costi. Successivamente si erano verificati ulteriori problemi e l’opera (almeno nella parte interrata) venne consegnata nell’agosto del 2007 con 37 box venduti sui 69 totali. Poi ne derivò, proprio sul recupero della cripta, un contenzioso tra la coop e il Comune fino ad arrivare all’agosto del 2015 con l’acquisto all’asta da parte della Bcc di 35 posti (ora in vendita).

L’attenzione è ora concentrata sui reperti: resterà il parcheggio a raso a cui si aggiungerà una porzione a verde con una sorta di “piccolo museo” che consentirà, attraverso delle vetrate, di vedere i resti della vecchia chiesa dall’esterno. Ci saranno anche spiegazioni storiche.

I ritrovamenti interessanti

Oggetto di interesse secondo la Soprintendenza sono i resti della cripta e di una colonna della navata centrale su cui si erano ben conservati due affreschi di arcangeli e saranno proprio questi resti a essere visibili dai comaschi. Ritrovate anche due nicchie tombali (anche quelle affrescate, c’è anche una Deposizione).

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