Zanzare e fioriture, a Como stiamo vivendo un’estate prolungata. L’esperto: «La Lombardia è diventata un ambiente mediterraneo»

Meteo e natura Anche ieri temperatura fino a 29 gradi. L’agronomo: «È come se in questi ultimi dieci anni Como si fosse spostata verso sud di 500 chilometri»

Piante, frutta, insetti, l’estate prolungata sta cambiando i cicli della natura a cui siamo abituati. Al punto che, secondo gli esperti, negli ultimi dieci anni il clima comasco è cambiato «come se ci fossimo spostati 500 chilometri più a Sud».

Sfiorare i trenta gradi ad ottobre inoltrato significa alterare il ciclo stagionale a cui eravamo abituati. «La Lombardia, compresa la nostra fascia prealpina, è diventato di fatto un ambiente mediterraneo – dice Angelo Vavassori, agronomo comasco – le piante in questo momento hanno ancora un forte bisogno di rifornimenti idrici. Il prolungamento della vegetazione porta perfino alla comparsa di fioriture. Succede ai ciliegi, ai prugnoli. La maturazione della frutta, dell’uva, è più rapida e intensa, mentre le piante ornamentali seccano più facilmente. È come se negli ultimi dieci anni Como si fosse spostata più a sud, di circa 500 chilometri. Le nostre specie autoctone si sono ritrovate all’altezza di Roma». Le foglie non cadono, anzi i prati vanno avanti a crescere, in città si taglia ancora l’erba. La frutta continua a maturare. Sugli scaffali dei negozi, spiega la Coldiretti, resistono così accanto ai primi prodotti autunnali anche i sapori dell’estate. Albicocche, pesche, angurie insieme a castagne, uva e fichi d’India.

Gli insetti

Tra gli alberi più in difficoltà nel Comasco ci sono i faggi, i cui boschi stanno morendo. In città resistono i tigli e i gelsi perché più forti. Per contro il leccio pugliese o l’ulivo toscano, sul Lario, si sono ormai acclimatati.

«La stagione delle potature si è spostata – prosegue ancora l’agronomo – in genere era a metà ottobre, ma adesso è meglio aspettare ancora, almeno fino al prossimo mese. In questa fase sono infatti comunque favoriti i funghi che possono proliferare e intaccare il legno portandolo a marcire».

Di sicuro questo clima piace, e molto, alle zanzare, un vero tormento anche ad ottobre. «Per le zanzare questa coda estiva è estremamente vantaggiosa - dice l’entomologo comasco Mario Colombo – non temono l’escursione termica, anzi ne approfittano sfruttando la residuale presenza d’umidità e con il forte calore di giorno possono riprodursi in quantità».

Per contro invece qualche difficoltà la trovano le api: «Soffrono il caldo, ma non in montagna e in particolare dove ci sono i pascoli. Con le temperature alte infatti devono continuare a produrre il nettare e il miele. All’avvicinarsi dell’inverno ad alte quote avranno dunque famiglie più popolose. Le cimici infine sono sensibili alle poche ore di luce e alla riduzione delle giornate. È come se attraverso questo meccanismo sentissero comunque l’arrivo dell’inverno. Il risultato è che tentano di entrare a ripararsi dentro alle nostre case».

Le previsioni: ancora caldo

Questa settimana le previsioni meteo confermano sole e temperature elevate. Un anticiclone sub tropicale fa proseguire l’estate su buona parte della nostra penisola. Sono attesi nuovi caldi record anche oggi. Il caldo intenso dovrebbe attenuarsi da metà settimana lasciando il posto all’autunno solo da lunedì, in concomitanza delle prime forti perturbazioni.

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