Caos piscine, Muggiò blocca la Como Nuoto

Il caso Completati «all’80%» i lavori all’impianto di viale Geno, ma intervenire sulla vasca è impossibile. «Servirebbe un’altra struttura per gli allenamenti, ma senza quella olimpionica non ci sono alternative»

Senza la piscina di Muggiò è congelato l’intervento sulla vasca della ComoNuoto da 550mila euro.

In viale Geno non è possibile sostituire né il fondo della vasca né il collettore senza chiudere per alcuni mesi l’impianto. Per riuscirci però bisognerebbe trovare un’altra vasca, anche se, come noto, praticare il nuoto in città oggi è praticamente impossibile.

Nel dicembre del 2022 il Comune ha inserito 550mila euro nel piano delle opere per sistemare la vasca della ComoNuoto. Questa somma comprende 250mila euro già riconosciuti dalla Regione alla fine del 2021 per coprire la piscina. Poi per motivi burocratici il finanziamento è saltato e l’amministrazione comunale ha chiesto e ottenuto il permesso di sfruttare comunque queste risorse per altro tipo di manutenzioni. Uno stanziamento di natura straordinaria che aveva sollevato anche diverse perplessità, come si legge per esempio nelle interrogazioni mosse dal gruppo di minoranza consiliare Svolta Civica.

Concordare una strategia

«Per il momento non possiamo far partire questi lavori – spiega il presidente della ComoNuoto Mario Bulgheroni –. Vasca, tubazioni, spogliatoi: per chiudere dovremmo prima trovare un’alternativa dove continuare ad allenarci. E come noto a Como senza la piscina olimpionica di Muggiò non ci sono molte altre soluzioni. A Chiasso l’elenco delle società che usano l’impianto è troppo lungo. Dobbiamo concordare con il Comune una strategia». Alla fine del 2022, quando la giunta aveva inserito i famosi 550mila euro, l’amministrazione comunale sperava ancora di far partire una rapida manutenzione alla piscina di Muggiò entro l’estate del 2023. Una ipotesi poi crollata.

Gli altri interventi

Ora il Comune punta a demolire l’impianto chiuso per costruirne uno nuovo, come già immaginato durante il precedente mandato insieme alla ditta Nessi&Majocchi.

Intanto la ComoNuoto ha effettuato l’80% dei lavori previsti dal bando, con la speranza di concluderli entro aprile. Questi lavori, dirimenti per l’assegnazione dell’impianto a lungo conteso con la Pallanuoto Como, dovevano essere ultimati entro sei mesi dalla consegna, avvenuta nella primavera del 2021. Nel corso degli anni i nuotatori hanno però addotto diverse ragioni per motivare i ritardi, come l’aumento dei costi dei materiali e alcune variazioni da concordare con il Comune. Arrivati allo scorso autunno, dopo un sopralluogo del settore Opere pubbliche, è stato dato un termine pari a novanta giorni.

«Abbiamo superato molti problemi – dice Bulgheroni –, dai ricorsi al Tar all’aumento dei prezzi. Quindi per consentire ai nuotatori di allenarsi anche d’inverno già dall’anno scorso abbiamo montato un grande gazebo. A ottobre pur con l’impianto sempre aperto abbiamo iniziato i lavori previsti dal bando, che si concentrano soprattutto sugli impianti, quello elettrico e la caldaia, oltre al sistema di filtrazione. Date le difficoltà il Comune ci ha concesso un periodo più lungo, pari a 180 giorni. Ormai comunque abbiamo quasi finito».

© RIPRODUZIONE RISERVATA