Centro del ghiaccio, siamo (quasi) esclusi

La querelle Il ministro Giorgetti a Varese tranquillizza gli amministratori: «Questa la sede naturale dell’impianto». E aggiunge: «Se penso a Como penso ad altro, non a questi sport». Ma Milano è considerata ancora in pole position

Giancarlo Giorgetti rilancia Varese nella corsa per il centro federale del ghiaccio e accantona Como.

Il ministro dell’Economia e delle Finanze ieri mattina ha partecipato a Palazzo Estense a Varese a un convegno sul ruolo degli enti locali nell’Unione Europea. In quella sede il presidente della Provincia di Varese Marco Magrini e il sindaco del capoluogo varesino Davide Galimberti hanno fatto un accenno, speranzosi, al progetto per costruire un polo sportivo del ghiaccio. «Credo che realizzare il Centro Varese significhi alimentare la vocazione di questo territorio - ha risposto Giorgetti - Se penso a Como penso ad altro e non agli sport del ghiaccio. La concorrenza di Milano è seria ed affascinante, però se gli sport del ghiaccio vogliono un padre e una madre li può trovare solo a Varese».

Giorgetti punta sulla «vocazione» e sulla «tradizione» che Varese ha per il ghiaccio. Presente al convegno anche il presidente della Regione Attilio Fontana che però non ha menzionato il centro federale.

Milano e l’area Expo

Negli ultimi mesi in realtà tutti i principali esponenti politici, anche se a microfoni spenti, davano quasi per certa la vittoria di Milano. I 25 milioni di euro tramite Pnrr disponibili per costruire un centro nazionale per gli sport su ghiaccio sarebbero pronti per essere concentrati sull’area Expo, considerata più attrattiva. Uno scenario confermato senza dichiarazioni ufficiali anche ieri dagli stessi esponenti varesini. Eppure il leghista Giorgetti, figura politica di primissimo piano, continua a sponsorizzare il territorio varesino, che peraltro ha già un palazzetto del ghiaccio nuovo fiammante. Quanto a Como, sempre stando alle voci circolate ieri come negli ultimi tempi, se il centro federale dovesse andare a Varese la nostra città otterrebbe altri fondi dalla Regione per fare degli investimenti sempre sugli impianti sportivi nella piana di Muggiò.

La compensazione

Un piano B, una sorta di misura di compensazione per sanare la rivalità con i cugini varesini. Risorse che, al contrario, non riceveremmo nel caso in cui vincesse Milano.

Del progetto del centro federale del ghiaccio si parla dall’inizio dell’estate. Una decisione era attesa durante l’estate, la scadenza poi è stata rinviata - senza un calendario ufficiale - fino a oggi. Il tempo però scorre e questa partita blocca anche la piscina di Muggiò, sempre in attesa di essere riaperta. Il Comune sta preparando diverse opzioni, ha i fondi in cassa, ma attende il verdetto sui 25 milioni di euro che sarebbero utilizzati anche per realizzare un autosilo, una pista di pattinaggio e dei campi da curling, oltre a una foresteria e un’area ristoro. Il sindaco Alessandro Rapinese è già più volte intervento sul centro federale, intenzionato a battere la concorrenza di Varese, usando anche toni duri nei confronti della politica regionale e nazionale.

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