COMO IN FESTA: SERIE A

Gli azzurri pareggiano in casa, ma il risultato basta per la promozione

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Il Como torna in serie A dopo 21 anni, e in città esplode la festa. Una festa lunga tutta una notte: iniziata all’interno e intorno allo stadio Sinigaglia, proseguita poi sul lungolago fino in piazza Cavour e piazza Volta.

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Il sogno, l’attesa e poi la serie A

“Sogno”, “cardiopalma” e “A”: sono queste le parole maggiormente utilizzate dai tifosi lariani. Un’ultima giornata sofferta, con il Venezia che a un certo punto aveva scavalcato gli azzurri: i veneti in vantaggio a La Spezia, i comaschi sotto di un gol contro il Cosenza. Poi nel secondo tempo il sogno diventa realtà: prima il pareggio dello Spezia, poi quelli del Como, quindi il Venezia che va sotto 2 a 1. E la festa può scatenarsi.

Como in serie A, che festa!. Video di Paolo Moretti

Una città dipinta di blu

Il fischio di fine partita ha significato l’inizio del sogno per la città: i tifosi si sono riversati sul campo e sono serviti diversi minuti prima che si riuscisse a convincerli ad allontanarsi temporaneamente dalla propria squadra del cuore per permettere la conclusione dei “festeggiamenti” ufficiali e il via ai caroselli per le strade della città. Passeggiare per Como ieri sera era come sbarcare su un altro pianeta, con fumi blu a ogni angolo e bandiere che svettavano sopra la folla.

Dopo una prima ora di fumogeni nell’area del Sinigaglia, i tifosi hanno iniziato a defluire verso piazza Cavour e piazza Volta dove dalle 23.30 si sono concentrati i festeggiamenti. Fuochi d’artificio, A giganti, quelle distribuite ai tifosi all’interno dello stadio nel momento esatto in cui l’ora X è scattata ed è state inequivocabile la promozione, e poi ancora cori come se le corde vocali non potessero mai consumarsi.

Il discorso di Fabregas alla squadra

«Prima di tutto - prova a dire Cesc Fabregas negli spogliatoi, prima di essere travolto immediatamente travolto dall’entusiasmo dei suoi, e poi continua - complimenti per chi ha fatto una stagione veramente da campione, anche se oggi non abbiamo finito nella maniera in cui forse avremmo voluto. Domani allenamento alle 10. Prima di andare dai tifosi però, prendete forza perché questo è niente, questo è solo l’inizio».

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