A Como una scuola su tre è senza preside
e le nomine dei prof sono in ritardo (come al solito)

Si riparte A pochi giorni dal ritorno sui banchi situazione critica nei plessi di Como e provincia. Restano senza guida un totale di 21 istituti. Da quantificare le supplenze, ma saranno tante

Una scuola su tre è senza preside: i nuovi dirigenti arrivati sono soltanto due, tutti gli altri istituti andranno in reggenza. In città in sofferenza gli istituti di Rebbio e Albate, in provincia colossi come la Puecher di Erba e il Vanoni di Menaggio.

Sono stati nominati 60 nuovi dirigenti scolastici in Lombardia per coprire le tante sedi vacanti. Solo in due purtroppo hanno scelto una delle 23 sedi disponibili nella nostra provincia. Amica Elisa Croce ha preso posto all’istituto comprensivo di Mozzate e Monica Pezzoli è pronta a lavorare nelle scuole di Vertemate con Minoprio. Sono quindi 21 le scuole comasche senza dirigente sui 67 istituti complessivi, circa una su tre In città restano senza preside le scuole di Rebbio, con quasi 700 alunni di cui moltissimi stranieri. Ma anche Albate non ha da anni ormai un preside stabile. Si aggiunge alla lista il centro d’istruzione per adulti di via Lucini.

La situazione in provincia

In provincia ci sono scuole gigantesche senza dirigente titolare come la Puecher di Erba, 1300 alunni divisi in otto diversi plessi. Oppure il Vanoni di Menaggio, una superiore che ha 700 studenti tra liceo, alberghiero e commerciale. Inverigo ha 1100 iscritti, le scuole di Bellagio, Albavilla e Cucciago (cui fanno capo anche Grandate e Casnate) vanno da tempo immemore in reggenza.

Completano l’elenco le scuole di Asso, Capiago Intimiano, Dongo, Faloppio, Figino Serenza, Lurago d’Erba, Lurate Caccivio, Menaggio, Merone, Ponte Lambro, Pusiano, Turate e Uggiate Trevano.

Un brutto quadro

«Ora bisogna capire se qualche collega vorrà dare la propria disponibilità per guidare anche un’altra scuola - commenta Grazia Miccolis, preside delle scuole Como Borgovico – Alternativamente le reggenze verranno assegnate dall’ufficio scolastico regionale. La situazione è complicata. Ci sono tante scuole senza dirigente molto grandi, con tanti alunni e plessi, distanti sul territorio».

Bisogna tornare indietro a dieci anni fa per avere un quadro così desolante nella nostra provincia. Tra il 2013 e il 2014 nelle scuole comasche mancavano ben 24 dirigenti. Solo dopo un concorso fermo per anni a causa di contestazioni e ricorsi eravamo riusciti a metterci una pezza, con poche reggenze che si contavano sulle dita di una mano.

Le nomine degli insegnanti non sono ancora state definite. «C’è molta confusione – spiega Salvo Gerardo, segretario della Uil Scuola Como – ci sono più concorsi in contemporanea, procedure che slittano. Le graduatorie sono spesso esaurite, in un territorio come il nostro dove circa il 60% del personale è a tempo determinato. Le supplenze, ancora da quantificare, saranno davvero tante». La speranza è iniziare a nominare i supplenti dal 31 agosto, ma è chiaro che anche quest’anno le cattedre si riempiranno da settembre in poi. Con molte scuole chiamate a trovare da sole il personale precario. La situazione è meno critica in città, ma in molte zone della provincia i buchi sono importanti. Resta il problema dei docenti per il sostegno, sempre troppo pochi. L’organico è risicato anche per i collaboratori scolastici.

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