Cronaca / Como città
Venerdì 09 Ottobre 2020
Como: solo tre voti per don Roberto
Così è “saltato” l’Abbondino
Il retroscena: candidatura sostenuta da Ferretti, Patera e Gervasoni. Senza il sostegno degli altri sette commissari è poi stata accantonata
Ecco com’è andata la commissione per assegnare gli Abbondini d’oro.
Tanti cittadini comaschi si sono stupiti perché dopo il tragico omicidio di don Roberto la benemerenza cittadina non è stata assegnata al sacerdote morto, peraltro nel giorno in cui questi è stato riconosciuto medaglia al valor civile dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Ma altrettanti comaschi sono rimasti delusi perché nel drammatico anno del Covid non è stato dato l’Abbondino ad una figura del mondo della sanità, medici o infermieri.
La riunione
In sostanza mercoledì la commissione si è riunita dopo molti rinvii e lunghe discussioni che hanno fatto slittare la decisione. Ciascun componente - dieci come da regolamento, i componeneti della commissione 1 più un delegato del sindaco e il presidente del Consiglio comunale - in avvio ha proposto due o tre nomi per capire su quali c’era più convergenza. Hanno fatto il nome di don Roberto il presidente della commissione Matteo Ferretti, il consigliere Antonella Patera, entrambi di Fratelli d’Italia, e il consigliere di Forza Italia Davide Gervasoni. Sedevano al tavolo anche Fabio Aleotti del M5S, Vittorio Nessi di Svolta Civica, Pierangela Torresani ex leghista ora nel gruppo misto, Andrea Valeri della Lega, l’assessore Elena Negretti come delegata del sindaco e Anna Veronelli come presidente del consiglio comunale. Alessandro Rapinese è uscito dalla commissione. Gli altri presenti hanno proposto le candidature di altri personaggi meritevoli: per assegnare l’Abbondino ai defunti serve l’unanimità dei voti e dunque il nome di don Roberto, che evidentemente non contava su troppi sponsor, è stato accantonato.
Non una “bocciatura” esplicita, ma l’effetto è stato lo stesso. E anche se non è dato sapere quali sono state le motivazioni di tutti i commissari, - la seduta è segreta - vale la pena di ricordare che Elena Negretti aveva pubblicamente detto di considerare la candidatura del prete una scelta «ipocrita».
La nota del sindaco
Dal sindaco, fra l’altro, ieri è arrivata una nota in cui si definisce «Un grande onore» il conferimento della medaglia d’oro del presidente della Repubblica a don Roberto: «Questa grande attenzione ci è particolarmente di conforto per lenire il dolore di questa perdita che ha sottratto a tutti noi, ed in particolare agli ultimi, un generoso, concreto e quotidiano sostegno».
Quanto ai medici e agli infermieri escusi dalla benemerenza, sarebbe spiaciuto, dicono i commissari, assegnarlo agli uni invece che agli altri. Certo è che l’infermiere della terapia intensiva del Valduce Javier Chunga non è stato nemmeno candidato.
Ferretti rivendica invece l’importanza della sua iniziativa: «Io mi sono chiesto: chi è stato quest’anno il comasco più meritevole di tutti? - dice – Per me don Roberto, è un martire. Poi certo purtroppo serviva l’unanimità. Quanto ai medici la battaglia contro il Covid non è finita e ci sarà modo di applaudirli». Si pensa di proporre la costruzione di un monumento.
«A me don Roberto piaceva - dice Gervasoni, altro sostenitore della candidatura – non è ipocrisia, meglio tardi che mai. Poi sì, medici o infermieri si scontenta sempre qualcuno». «Su don Roberto serviva l’unanimità – spiega Vittorio Nessi – quindi la proposta non è andata avanti. Svolta Civica ha proposto di intitolargli il largo davanti all’oratorio di San Rocco. Sul Covid dare un singolo premio avrebbe escluso molti che hanno comunque combattuto. Le cassiere dei supermercati, gli inservienti dell’ospedale, i commercianti, gli spazzini».
Duro infine l’attacco del Pd. «L’assegnazione della più alta benemerenza civica cittadina è purtroppo un’occasione mancata per il Comune di Como di rendere omaggio allo spirito altruista di tantissimi comaschi. Difficile non pensare a don Roberto, a chi era in corsia nel pieno della crisi del Covid o al senatore Luciano Forni, uno dei padri del sistema sanitario».
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