Comocalor, parola agli esperti: pronto lo studio da 39mila euro

Servizi Palazzo Cernezzi vuole valutare la condizione della rete alla luce dei 7 milioni di investimento

Teleriscaldamento, uno studio indipendente sulla rete Comocalor. E sulla gestione della rete, ancora in proroga, pendono circa 7 milioni di euro di investimenti fatti per la manutenzione delle tubature.

Palazzo Cernezzi nel 2022 ha commissionato a degli esperti del Politecnico di Milano, per circa 39mila euro, un’indagine sulla rete del teleriscaldamento per comprenderne meglio lo stato dell’arte.

La relazione, tecnica, si concentra sui punti ammalorati. E il bene, pur avendo una trentina di anni, è comunque considerato dagli esperti - il responsabile della ricerca è il professor Mario Motta - prezioso e importante per i processi di decarbonizzazione e di potenziamento delle energie rinnovabili. Sul teleriscaldamento però vanno fatte le dovute manutenzioni, un lavoro impegnativo e costoso.

Tra l’altro, nell’ottobre scorso la concessione è stata di nuovo prorogata dal Comune a Comocalor, in assenza di una gara per dare in gestione la rete. Giunti alla terza stagione di proroga, Comocalor ha comunque effettuato i lavori necessari impiegando in quattro anni complessivi circa 7 milioni di euro di investimenti. Soldi che il prossimo bando dovrà prevedere una volta che le infrastrutture dovessero tornare in capo al Comune o essere messe a gara. Era stato deciso di commissionare lo studio anche per valutare, non a caso, «gli interventi svolti nell’ultimo quinquennio dal gestore uscente, in vista del riconoscimento economico che il Comune dovrà valutare». Il presidente di Comocalor Andrea Bernasconi spiega: «Non abbiamo certo lasciato i comaschi al freddo. Il teleriscaldamento serve circa 3mila famiglie. È vero che la concessione è stata di nuovo prorogata. L’azienda, in attesa di sapere cosa deciderà il Comune, per la terza stagione è impegnata a garantire il miglior servizio possibile. Anche nei momenti di maggiore complessità abbiamo cercato di tutelare gli utenti, riducendo del 70% le perdite d’acqua nella rete».

È complicato procedere con ulteriori proroghe. Comocalor, nel caso venga aperto un nuovo bando, si dice disponibile, molto però dipende dalle intenzione di Acinque e di Pezzoli Petroli, i soggetti che detengono le quote dell’azienda. L’anno scorso sembrava vicino l’arrivo di Varese Risorse, altra realtà dello stesso gruppo, anch’essa intenzionata alla gestione del teleriscaldamento della nostra città. La gara però non è mai stata aperta. Il teleriscaldamento potrebbe attirare l’interesse anche di altri gruppi.

«Al netto delle valutazioni politiche la rete del teleriscaldamento è un bene che va conservato – dice Bernasconi –, la città così risparmia tonnellate di anidride carbonica. All’inizio del mio mandato abbiamo avviato tanti lavori di sostituzioni, per una ventina di chilometri di tubature. Il fine come ovvio è offrire il miglior servizio possibile ai comaschi».

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