Contributi a Fondazione Volta: Rapinese vuole una sforbiciata

Territorio Il sindaco pensa di ridurre l’attuale quota di 185mila euro l’anno. L’avvocato Giancola lascia il consiglio e accusa. Levrini getta acqua sul fuoco

Fondazione Volta, il consigliere scelto dal Comune se ne va sbattendo la porta. E il sindaco Alessandro Rapinese pensa di ridurre i fondi garantiti da Palazzo Cernezzi.

L’avvocato Biagio Giancola, nominato nel consiglio d’amministrazione dell’ente che promuove formazione e cultura, ha dato le dimissioni non senza riservare critiche severe alla gestione della Fondazione. Giancola ha parlato di mancata trasparenza e scarsa condivisione nel processo decisionale da parte degli organi di vertice. L’avvocato, scelto dall’ex sindaco Mario Landriscina, preferisce non commentare, ma conferma di aver inoltrato all’amministrazione comunale una relazione sull’operato della fondazione e sulle risorse spese per il territorio. Giancola è stato sostituto all’interno della fondazione, al suo posto è subentrato l’avvocato Francesco Tagliabue.

Lo scenario

A proposito di risorse, più volte il sindaco Rapinese ha fatto sapere al consiglio di amministrazione della Fondazione Volta che il Comune potrebbe riconsiderare presto il suo impegno economico. Ogni anno Palazzo Cernezzi, esattamente come la Camera di Commercio, versa 185mila euro a Fondazione Volta, più qualche migliaio di euro per contributi vari. Mentre lo sforzo compiuto da altri soci, dagli industriali agli artigiani, è secondo il primo cittadino molto inferiore. Un ragionamento simile a quello fatto di recente dal sindaco sul Museo della Seta, che punta a fondersi con gli ex allievi del Setificio e la Fondazione Setificio: è a rischio il contributo annuale versato dal Comune pari a 40mila euro perché vorrebbe una rappresentanza maggiore.

Nel consiglio di amministrazione di Fondazione Volta sono tre i soci scelti dal Comune e altrettanti dalla Camera di Commercio, altri cinque sono invece indicati dal tessuto produttivo e sociale. Vero, di contro, che la Fondazione Volta per il Comune segue partite importanti come le celebrazioni pliniane, voltiane, i rapporti con l’Unesco per la città creativa o i corsi per ricercatori che si svolgono insieme a cinque università al Grumello.

La replica

«Per l’uscita dell’avvocato Giancola spiace, ma le sue argomentazioni non risultano nell’evidenza dei fatti - commenta Luca Levrini, presidente della Fondazione Volta – i consigli di amministrazione si sono sempre riuniti senza difformità, tutti i soci hanno sempre approvato e condiviso scelte e conti. Quanto al sindaco, ci sono state poste delle criticità, sono all’attenzione dell’assemblea. Sono diverse le realtà che sostengono la fondazione, il Comune e la Camera di Commercio hanno una rappresentatività superiore in ragione dell’impegno economico. Si potrà nel caso bilanciare diversamente, riconsiderare». Nella speranza però che la città possa ancora contare su un ente che storicamente ha seguito lo sviluppo dell’università e che si occupa in maniera diffusa di cultura.

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