«Corsa ai 25 milioni a danno della piscina». Il sindaco: «Non è così»

Comune Le minoranze: nel piano per il palaghiaccio si parla di demolire la vasca a Muggiò, con tempi lunghi. Rapinese: «La priorità è ottenere il maxi finanziamento»

A Muggiò un nuovo stadio del ghiaccio, un autosilo da 1.600 posti e una nuova piscina da costruire. Mentre il sindaco Alessandro Rapinese presenta in Regione il progetto per realizzare questa ambiziosa cittadella dello sport, per battere la concorrenza di Varese e conquistare 25 milioni di euro di finanziamenti messi sul tavolo dal Pnrr per il nuovo centro federale del ghiaccio, le opposizioni sollevano una serie di perplessità.

I contenuti del progetto, svelati ieri da La Provincia, non convincono le opposizioni. «A me pare che la notizia sia che i comaschi non riavranno la piscina di Muggiò – commenta Vittorio Nessi, capogruppo della minoranza Svolta Civica – il sindaco aveva promesso un anno fa di riaprirla in fretta, bocciando per sempre la ricostruzione presentata dai privati. Ora invece vuole abbattere la struttura che doveva aggiustare. Poi, forse, riuscirà a costruire delle piramidi, ma per il momento i comaschi non potranno tornare a nuotare nella vasca olimpionica». Il progetto anticipato dal Comune consiste nella costruzione di una pista da ghiaccio con tribune da 5mila posti, una seconda pista per hockey e pattinaggio e due da curling. L’autosilo da 1600 sorgerà sulle ceneri della piscina, che invece verrà rifatta altrove, con annessa una seconda vasca più una dedicata a bambini e disabili.

Le critiche

«I consiglieri non sanno nulla, non è stato condiviso nulla» fa notare Stefano Fanetti, consigliere a Palazzo Cernezzi del Pd. «Resto della mia idea – dice Barbara Minghetti consigliere di Svolta Civica - occorreva andare avanti con Nessi&Majocchi. Era un progetto da 8,5 milioni approvato e finanziato che avrebbe rimesso a nuovo la piscina di Muggiò entro gennaio 2024».

Voci simili dal centrodestra. «Mi sembra un progetto enorme e avvenieristico – spiega dalle file del gruppo misto Giordano Molteni – servirebbe un grande lavoro di squadra. Peccato che il sindaco, al di là dei proclami spesso contraddittori, abbia per anni irriso partiti ed istituzioni». «Da comaschi tutti speriamo che Como incassi dei progetti, direi, faraonici – commenta Elena Negretti, capogruppo della Lega – ma c’è bisogno di condivisione e dialogo. Ero rimasta al nodo piscina di Muggiò che il sindaco non ha mai sciolto».

Gli sportivi cosa ne pensano? «Il ghiaccio va salvato, altrimenti con l’attuale palazzetto muore - interviene Niki D’Angelo, delegato del Coni per la provincia di Como – ma speravamo che la piscina riaprisse in fretta, come da iniziali intenzioni. Sarebbe meglio far viaggiare i due progetti, ghiaccio e piscina, su due binari differenti. Prima possibile chiederemo un incontro con i vertici delle nostre associazioni».

La replica

In serata è arrivata la replica del sindaco: «Ricordo che c’è stato un atto vandalico e la piscina di Muggiò è stata decapitata, far finta che questo non abbia avuto un peso è biasimevole. Ora la priorità è ottenere i 25 milioni del Pnrr e risolvere il problema del palaghiaccio, per questo il piano prevede una soluzione nuova, con un autosilo nell’area dell’attuale piscina. Ho sempre citato luglio come termine per la questione piscina proprio perché sapevo che sarebbe subentrata questa possibilità incredibile legata al Pnrr, parliamo di 25 milioni. Se poi i fondi non andassero a noi, ma a Varese, metteremmo in campo una progettualità diversa, che abbiamo già studiato, sia per la piscina che per il palazzetto».

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