Fontane spente: «Riaccese in 20 giorni. Da quelle verdi rubano i rubinetti»

Palazzo Cernezzi Il sindaco: «Il problema è il modello di appalto scelto negli anni scorsi e che scadrà a inizio 2025»

Tutte le fontane cittadine sono spente (anche se funzionanti): da quella di Villa Geno a Libeskind, da piazza Cavour alla passeggiata Gelpi passando per il centro storico e passeggiata Ramelli. Unica eccezione quella di piazza Camerlata, che è rimasta sempre attiva anche durante il periodo invernale. A questo si aggiungono anche numerose fontanelle verdi senz’acqua o, addirittura, senza più nemmeno il rubinetto. Il sindaco Alessandro Rapinese assicura che «il tema è già monitorato da tempo» e che «entro una ventina di giorni mi auguro sia tutto risolto come abbiamo pianificato».

Poi spiega: «Partiamo dal presupposto che c’è un accordo quadro impostato prima che io diventassi sindaco che scadrà all’inizio del 2025 e, a quel punto, saremo liberi di fare affidamenti diretti ad aziende in loco che a nostro giudizio, considerati gli importi consentiti dalla legge, sarà decisamente più funzionale. Fontane e fontanelle sono poi due temi diversi. Da febbraio abbiamo iniziato la mappatura completa e il report che ho chiesto, e che mi è stato consegnato a fine marzo, mi dice che in totale le fontanelle in città sono 54 di cui 19 perfettamente funzionanti, 15 funzionano con piccoli problemi già individuati, ma prestano servizio, a 8 è stato inspiegabilmente rubato il rubinetto (probabilmente pensano che sia di valore ma non è così), 5 hanno problemi vari e 7 hanno il rubinetto vandalizzato. In totale quindi su 54, 34 funzionano e 20 no. Sono previsti interventi già pianificati che dovrebbero essere completati entro due settimane».

C’è poi la questione delle fontane ornamentali, che già la scorsa estate erano finite al centro delle polemiche perché tutte a secco e spente (tranne Villa Geno e Camerlata), ma che ciclicamente anche in passato si erano trasformate in un pessimo biglietto da visita per la città.

«Sono stati pianificati interventi nell’arco di venti giorni e spero che tutto proceda come predisposto e non ci siano problemi come in passato - prosegue il primo cittadino -. Chiamare un idraulico e dirgli “vai” è ovviamente più semplice, ma non è possibile farlo. Qui il problema è la tipologia di contratto scelta in passato: non posso pensare di chiamare un’azienda che è a centinaia di chilometri per un intervento puntuale. Il Codice degli appalti ora consente una pratica amministrativa completamente diversa che avvieremo non appena scadrà il contratto che la legge non mi consente di superare. Il modello di gestione non funziona e lo potremo cambiare in base ai termini di legge». Nel frattempo l’obiettivo ora è che tutto sia risolto per il 25 aprile.

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