Frontalieri della movida

In Ticino è allarme
dopo la stretta sui locali

Como: dopo la chiusura si teme che i comaschi si riversino oltre confine per i divertimenti serali. Gobbi: «Attenti, anche da noi gli ingressi sono limitati»

Lo stop alle discoteche ed alle sale da ballo, imposto in Italia dal governo dopo il nuovo aumento di contagi da Covid-19, preoccupa anche il vicino Canton Ticino.

Ad alzare il livello d’allerta sul “turismo della movida” - in primis comasco e varesino, ma anche del vicino Piemonte - è il presidente del Consiglio di Stato, Norman Gobbi, che a “La Provincia” conferma: «Sappiamo che lombardi e piemontesi - soprattutto i giovani - potrebbero guardare al Ticino quale meta per i loro divertimenti serali e notturni ora che in Italia le discoteche sono state chiuse».

Il ragionamento del “numero uno” del Governo cantonale parte da lontano e ha come solido termine di paragone quanto accaduto in Canton Ginevra, dove i locali chiusi in Francia hanno contribuire a spostare il baricentro della movida su Ginevra, che ha poi deciso di chiudere le discoteche per un aumento importante (circa 500 casi in due settimane) dei contagi. In Ticino, secondo il Governo di Bellinzona, la situazione è ancora sotto controllo, ma certo - come conferma Norman Gobbi - «nei prossimi giorni dovremo monitorare la situazione, così da essere pronti a prendere eventuali ulteriori misure di contenimento a partire dal 24 agosto».

Questi sono dunque giorni decisivi per le sorti di una parte importante della movida ticinese. Sin qui Bellinzona ha scelto la linea del rigore, correggendo in corsa il provvedimento relativo al limite massimo degli assembramenti, sceso da 300 a 100 persone, tanto che alcune discoteche - da inizio luglio - hanno optato per la chiusura prolungata.
E proprio ad inizio luglio aveva creato parecchia preoccupazione l’episodio avvenuto in una discoteca di Bellinzona, dove la presenza di un giovane risultato poi positivo al Covid-19 aveva obbligato alla quarantena (di 10 giorni) ben 340 persone. Da lì la decisione del Consiglio di Stato di intervenire sul limite massimo degli assembramenti.

Un concetto questo su cui anche ieri ha posto l’accento Gobbi: «L’ingresso nelle discoteche, nei locali notturni e nei club è già stato limitato a livello precauzionale. Infatti non vi possono accedere più di 100 persone per serata. E si fa molto in fretta ad arrivare a 100 persone. Anche nei luoghi pubblici vige la limitazione degli assembramenti per un massimo di 30 persone. Misure volute per contenere i contagi, che finora hanno dato buoni risultati».

«Misure - ha rimarcato il presidente del governo cantonale - che dovrebbero scoraggiare dal varcare il confine e arrivare in Ticino per trovarsi poi le porte dei locali chiuse per raggiunto limite di capienza». Insomma, Bellinzona ha deciso di tutelarsi e di lanciare un monito al turismo della movida. Decisivi, come detto, saranno i prossimi giorni e in particolare il prossimo fine settimana, anche se con molti giovani ancora in vacanza difficilmente si potranno avere dati fedeli alla realtà.

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