Giardini a lago chiusi, ma niente operai. L’azienda: «Il cantiere non si è fermato»

Opere pubbliche Comaschi perplessi: recintata tutta l’area, eppure non si notano interventi. Il progettista: «Fin qui solo lavori poco visibili, siamo abbastanza in linea con il programma»

Giardini a lago chiusi per lavori, ma non si vedono operai. I comaschi protestano, i progettisti rassicurano.

Il cantiere è stato consegnato a metà febbraio, l’area è stata completamente recintata, il mese precedente sono state rimosse le giostre, il trenino e sono stati portati avanti alcuni lavori propedeutici per fare spazio ai lavori che però ancora non sono entrati nel vivo. La situazione ha sollevato gli interrogativi dei cittadini e dei turisti arrivati in riva al lago.

L’azienda che ha vinto l’appalto ha tempo 365 giorni per completare le opere da anni attese, è in ritardo? «L’impresa che ha sottoscritto il verbale di consegna si è assunta degli obblighi – così ha risposto il sindaco Alessandro Rapinese – e per quanto ci riguarda va avanti con i cantieri. I tempi di un’opera pubblica non sono dettati soltanto dalle pale che lavorano. L’azienda ha avuto un affidamento, ha vinto la gara ed anche un ricorso. È responsabile dei suoi impegni. Con davanti 365 giorni come limite massimo spero abbiano fatto bene i loro conti. Non siamo preoccupati».

Per altri cantieri altrettanto importanti, per esempio il restauro di Villa Olmo, l’amministrazione ha spiegato che tramite Pnrr c’è la possibilità di consegnare il bene e garantire alle aziende una parentesi anche lunga per ultimare la progettazione prima di far partire i lavori. Un metodo per comprimere i tempi. E infatti Villa Olmo è stata chiusa a inizio gennaio con davanti due anni di chiusura partendo però da una prima fase di progettazione. Ma nel caso dei giardini a lago non ci sono tempi relativi ai progetti da chiudere, disegni e documenti sono tutti pronti, in questo caso non valgono le scadenze dettate dal Pnrr.

La replica

I lavori di riqualificazione, dopo anni di ritardi e rinvii, sono stati aggiudicati al consorzio Helios di Favara (Agrigento), dopo che è decaduta la domanda vincitrice la scorsa estate avanzata dall’impresa Letizia Raffaele di Casal di Principe (Caserta) che non aveva presentato carte e documenti.

«Alcuni lavori anche se poco visibili stanno andando avanti – spiega Gianni Artuso, l’architetto progettista –. Entro aprile l’azienda LeReti deve intervenire sull’acquedotto per evitare interferenze con la rete idrica. Quindi potremo partire con la costruzione della “battery” che sarà di certo più notata dai cittadini». Cordoli, selciato, demolizioni, diversi interventi sono partiti. L’architetto dunque si dice fiducioso. «Sì, poi con le opere pubbliche ci possono essere imprevisti – spiega – ma al momento siamo abbastanza allineati».

I contenuti

Il progetto che mira a ridisegnare i giardini a lago entro l’inizio del 2025 comunque si pone intanto l’obiettivo di aprire quel luogo splendido ad una maggiore fruibilità. Quindi più luce, più sicurezza e più prati invece del bosco dagli alberi poco curati. Al posto del minigolf troveranno posto dei giochi d’acqua, mentre i giochi per i bambini progettati da Ico Parisi verranno restaurati insieme a nuove attrezzature anche per gli esercizi a corpo libero. Nell’area verrà anche allestita una zona relax, oltre alla “battery”, una zona commerciale con dei servizi, un bar e uno spazio espositivo. I nuovi giardini dovranno meglio collegare il lungo lago appena inaugurato e la zona dello stadio con il Tempo e il Monumento ai caduti.

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