I topi fanno saltare le luci in base, Elisoccorso costretto a traslocare

Emergenza Niente equipe medica notturna in città. Per tre notti il velivolo è stato spostato a Bresso. E il guasto ha fatto emergere la carenza di rianimatori

Saltano le luci alla base dell’elisoccorso di Como e il velivolo d’emergenza, per tre notti, è stato costretto a traslocare in quel di Bresso. Lasciando la città e tutta la zona circostante senza un’équipe medica per le emergenze sanitarie. Un inconveniente che ha portato alla luce un tema strettamente connesso con la carenza di camici bianchi: rispetto agli anni passati, infatti, il presidio medico notturno del 118 sul nostro territorio si è ridotto a un paio di postazioni.

Partiamo dal guasto. Tra giovedì e venerdì il comandante dell’elisoccorso di Como ha sollevato un problema connesso con l’operatività del volo notturno: alla base di Villa Guardia, infatti, sono saltate alcune luci - in conseguenza di un corto circuito in uno dei pozzetti, pare per cavi rosicchiati da topi - indispensabili per l’illuminazione della piazzola per i decolli e gli atterraggi al buio. Da qui la decisione di trasferire, all’imbrunire, l’elicottero di Como sulla base di Bresso, zona Nord-Est di Milano. Il che significa (in caso di intervento nel circondario della nostra città) una tempistica pari a poco meno di un quarto d’ora (tra attivazione dell’équipe e tempi di percorrenza in volo).

L’inconveniente è durato per tre giorni, perché la ditta incaricata - attraverso regolare appalto - della manutenzione degli impianti di illuminazione per Areu, sabato non è riuscita a trovare il guasto. Che ha risolto solo nella giornata di ieri. Venerdì, sabato e domenica la piazzola di Como è rimasta quindi orfana dell’elicottero. Si dirà: disagio di poco conto. Non fosse che quel trasloco ha portato alla luce una situazione problematica, sul fronte dell’emergenza sanitaria.

Così nel fine settimana

Nelle notti tra venerdì e sabato e tra sabato e domenica, infatti, tra Como e i paesi di cintura si sono verificati tre eventi tutti da codice rosso che hanno mobilitato i mezzi di soccorso: l’incidente (purtroppo mortale) a Grandate di venerdì sera, l’incendio di via Venturino a Breccia con ben 95 famiglie evacuate nel cuore della notte e ben 13 intossicati, l’incidente mortale di sabato notte a Torno.

Nel primo caso il mezzo medicalizzato intervenuto è stata l’automedica da Cantù (10 km distante dal luogo dell’incidente) così come nel secondo (12 km di percorrenza). Nel terzo caso, invece, per Torno, è stato fatto decollare l’elisoccorso di Sondrio. Questo perché la nostra città ha perso il presidio medico notturno. A tamponare la perdita c’era, appunto, l’équipe dell’elisoccorso medico. Che, però, è stata trasferita a Bresso.

La rivoluzione delle postazioni

Il guasto ha fatto emergere una situazione di grave carenza di postazioni medicalizzate sul territorio. Attualmente, soprattutto di notte, nel perimetro Olgiatese, Bassa Comasca, Como e cintura urbana, Cantù e dintorni, Triangolo lariano, Erbese e basso Lario c’è un solo medico d’emergenza operativo: quello della postazione di Cantù. Poi c’è un’auto infermieristica a Como e una a Lurate Caccivio.

Di più, l’accentramento di competenze voluto dall’ex direttore Areu Alberto Zoli, ha anche rivoluzionato l’attivazione dell’elisoccorso. Tutti i velivoli d’emergenza vengono fatti decollare dalla centrale unica regionale che sta a Bergamo. Si arriva al paradosso che la centrale di Como, con vista sulla piazzola elisoccorso di Villa Guardia, per inviare l’elicottero su un intervento sul proprio territorio deve chiedere a Bergamo chi può andare.

Da ieri sera, comunque, la luce è tornata. E, con lei, anche l’elisoccorso.

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